Contratto di Quartiere di San Miniato e tante promesse...
Leggo che il Sindaco di Siena, in un incontro con la popolazione di San Miniato, Scacciapensieri e Vico Alto, ha presentato il progetto della nuova scuola elementare e del riordino della viabilità che renderà totalmente pedonabile l'area della Piazza della Costituzione. Pare che anche l'auditorium, in attesa da almeno 15 anni sarà ultimato, mentre vengono assegnati i lavori per definire l'obbrobrio dell'edificio semicircolare da tempo immemore trascurato e di conseguenza vandalizzato.
Ora avrò qualcosa da fare in più. Come i pensionati che sostano dinanzi ai lavori pubblici, tutte le mattine scenderò dal Passaggio Calamandrei e andrò a “ispezionare” i lavori promessi.
Troppe volte mi sono sentito raccontare, negli ultimi venti anni, la novella dello stento che riguardava il Contratto di Quartiere di San Miniato. Promesse tante, qualche lavoro portato avanti in maniera discutibile e la miseria indecorosa di una Piazza che scende a precipizio su una strada di scorrimento, con i rischi che tutti possono immaginare. E poi il ponte abbattuto e lasciato a marcire fra i rovi e lo sfacelo di appartamenti in teoria pronti, ma in realtà fatiscenti e saccheggiati.
Intendiamoci, plaudo allo spirito del novello costruttore Valentini, che dopo aver riassettato il bilancio si è catapultato in questi mesi su tutto quanto resta da fare per sistemare le tante cose che servono a ridare smalto ai quartieri della città e alla città murata medesima, ma preferisco, novello San Tommaso, andare a vedere e toccare con mano per non trovarmi dinanzi alla solita solfa.
E visto che siamo in tema di lavori, al Sindaco chiedo per l'ennesima volta di occuparsi del retro del Santa Maria, abbandonato a se stesso e magari di rifare la facciata del complesso della Sapienza nella via omonima. Negli anni della mia Presidenza alla Biblioteca Comunale tentai, ma inutilmente, di ottenere dai Sindaci dell'epoca, Mazzoni della Stella, Piccini e infine Cenni, il finanziamento per riportare all'antico splendore la facciata esterna degli Intronati. Eravamo al tempo della Siena da bere, ma nessuno mi venne incontro. Sono trascorsi sedici anni da quando ho lasciato la Sapienza e si sono succeduti altri amministratori in Biblioteca, ma la veste esterna del complesso resta così come l'aveva lasciata Bargagli Petrucci. Architettonicamente maestosa, ma sciatta nelle rifiniture, porte e portoni e scialbi.
Insomma se Valentini trovasse, nelle pieghe del suo bilancio, anche i soldi per finanziare questi lavori farebbe l'impresa, ridonando il lustro che merita al complesso che vide la nascita dello Studio Senese.
Mi fermo qui. Forse chiedo troppo, ma visto che sotto le elezioni tutti promettono, io faccio il mio lavoro e cioè quello del cittadino scontento che pretenderebbe qualcosa di più.
Forse anche questi interventi potrebbero servire a riportare Siena fra le prime 10 città d'Italia. Intendiamoci a me va bene anche l'undicesimo posto su 110 città, ma visto che la tendenza è a scendere proverei ad attaccarmi a leve e progetti che mi facessero risalire fra le elette, fermo restando che lo scivolone sulla sicurezza e la giustizia non si può spiegare solo con l'aridità dei numeri.
Roberto Morrocchi