BLOCK NOTES: IL TESORO IN MPS...MA A ROCCA SALIMBENI UN TESORETTO C'È GIÀ

News inserita il 17-03-2016 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Il valore dei depositi si avvicina ai settantotto miliardi.

Il Monte dei Paschi è comunque sotto i riflettori, sia che guadagni in un giorno il 10,50%, sia che perda il giorno dopo il 6,50%. E anche se il Presidente della Fondazione cerca di far sentire la propria voce, scoprendo che con il suo 1,5% la sua Istituzione non avrà voce in capitolo nei futuri assetti della Banca, sono altri i giochi che contano ed altri gli interessi che ruotano intorno al Monte.

Il Tesoro che detiene, come noto, il 4% del capitale di BMPS potrebbe salire al 7%, divenendo quindi il primo azionista, seguito da Fintech al 4,5%, Axa, 3,1%, Classic Fund, 2% ed Alessandro Falciai, 1,84%...della Fondazione abbiamo già detto. Il Tesoro al 7% è legato alla interpretazione che verrà data all'utile conseguito dalla Banca, ma per ora preferisco non entrare in tecnicismi che contano il giusto. Quello che conta davvero è che – smentite a parte – la Banca, per ora Senese, fa comunque gola, sia alle più grandi Banche Italiane, con un occhio anche alla Cassa Depositi e Prestiti, che ha però più di una caratterizzazione pubblica, sia a Banche straniere.

E' vero che i crediti a sofferenza pesano, ma è altrettanto sacrosanto affermare che la loro copertura, ovviamente versata, va oltre il sessanta per cento del loro valore e che, comunque, ci sarebbero alcune grandi aziende di recupero crediti interessate ad acquisire diverse tranche di questi benedetti, o maledetti, fate Voi, crediti dubbi.

Può darsi che a qualcuno sia sfuggito poi un dato che non sfugge però ai più grandi gruppi finanziari mondiali. A Siena, dove il tafazzismo impera, si è puntata l'attenzione sul fatto che la Banca abbia perso negli ultimi anni due miliardi tondi di depositi, senza soffermarsi un attimo su quello che è successo, da quando Profumo, Viola ed ora Tononi, hanno messo le mani su di una Banca che Mussari, Vigni e soci, in appena sei mesi, avevano portato al fallimento.

Se invece di guardare "solo" alla perdita, comunque significativa, dei due miliardi di depositi, da clientela, si fosse valutato il "monte" dei depositi ad oggi nella pancia della Banca di Piazza Salimbeni ci si sarebbe accorti che questi si avvicinano ai settantotto miliardi di eurini.

Il dato, di per sé, può dire tanto, poco o niente, ma se andiamo a vedere quale sia l'entità dei depositi detenuti dalle Banche che, per importanza e solidità patrimoniale, seguono, in Italia, il nostro Monte si vede subito che si scende a 40 miliardi, a 30, 15 e giù scivolando.

E' chiaro che per valutare la "grandezza" di un Istituto Bancario non ci si può fermare dinanzi ai depositi, ma nemmeno si può sottovalutare, come si è fatto, questo importante aspetto.

Ci vorrebbe la sfera di cristallo per capire che cosa succederà. Le crisi politiche, economiche e sociali hanno dimensioni mondiali e anche il sistema bancario Italiano risente, ora del prezzo del petrolio, ora dell'andamento del dollaro, ora della crescita cinese e di quella indiana e giapponese.

Possibile una nuova aggregazione fra le maggiori Banche Italiane o l'arrivo di un principe azzurro che parli una diversa lingua, ma BMPS sembra aver superato gli ostacoli più difficili e sia ora in grado di reggere, anche da sola, agli scossoni finanziari che agitano le Borse.

E' proprio impossibile non poter nutrire un pizzico di speranza? Io preferisco guardare al futuro con sano realismo venato da una nota di ottimismo. O no?

Roberto Morrocchi

 

 

 

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