BLOCK NOTES: GIUSTIZA PALIESCA E FRONTEGGIAMENTI, SIC TRANSIT GLORIA MUNDI

News inserita il 15-11-2022 - Palio - Rubrica Block Notes

Giudizi, sentenze e consuetudini di Palio

Nessun dubbio, da parte mia, sulla buona fede che ha mosso l’assessore delegato Luciano Fazzi nell’affibbiare ad una Contrada, ad un barbaresco, ad un proprietario di cavalli e a diversi fantini squalifiche ed ammonizioni, limitandosi alla “trovata” della diffida - la sanzione più lieve prevista nel nuovo regolamento del Palio - per il solo Giovanni Atzeni detto Tittia che rischiava invece con una ammonizione di saltare la carriera del prossimo luglio 2023. Lo so, giudizi e sentenze si debbono accettare e basta, ma forse non in materia di Palio, visto che un codice non è mai stato scritto, atteso che si va sull’onda delle consuetudini e di quanto accaduto in passato per casi simili a quelli ora trattati.
E allora dico la mia su provvedimenti per i quali si è calcata la mano, vedi i due Palii di squalifica alla Contrada Priora della Civetta, i dieci anni di squalifica al Barbaresco Ufficiale, l’ammonizione che fa scattare una conseguente squalifica per Giosuè Carboni detto Carburo, reo di aver tenuto una andatura un po’ troppo sostenuta sul suo Vankook nella “generale”.
Ecco, visto gli indugi dell’equipe veterinaria, e poi l’esclusione della Civetta dal Palio, mi pare che si potessero accettare le attenuanti per il fantino, e non si dovesse usare la mano di ferro nei confronti della Contrada del Castellare. Intendiamoci, ci sono stati atteggiamenti colpevoli, come il sit in dei contradaioli dinanzi al Cortile del Podestà che causava il ritardo dell’effettuazione della “Provaccia”, ma si doveva tener in qualche conto che proprio quella mattina era stata presa una decisione che se fosse scattata prima della Generale sarebbe stata, forse, accettata senza alcuna rimostranza.
Insomma, secondo me, un Palio di squalifica ci stava, soprattutto per lo “sciopero” degli alfieri, ma i due mi sembrano eccessivi.

Così come i dieci anni di squalifica, inflitti al barbaresco, che non potrà più ricoprire sul Campo incarichi ufficiali, per il comportamento offensivo tenuto verso la commissione veterinaria e il Sindaco. Dieci anni significano la fine di una “carriera” anche se nessuno potrà togliergli l’onore di essere vita natural durante un grande Contradaiolo della sua Civetta.
E il Tittia non paga pegno anche se ripete il gesto già visto di cercare di chiudere gli occhi ad un barbero avversario, così come nessuno potrà dimostrare che il suo braccio abbia colpito il petto di Scompiglio.
Insomma non si puniscono i tentativi se gli stessi non producono effetti. E così sia.
Mala tempora in generale per tanti Contradaioli. Il Pubblico Ministero Sara Faina chiede al giudice Elena Pollini di condannare 29 Senesi, per i fronteggiamenti del dopo Assunta 2015, al pagamento di multe che vanno da 600 a 225 euro. Condannati dunque per rissa aggravata e meno male che bastano le multe visto che siamo sul filo del Codice Penale.
La Faina lo dice a chiare lettere “ Ma quali tradizionali pugna. Qui entra in ballo l’articolo 3 della nostra Costituzione, per il quale tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge. Siena non può essere una Repubblica a se stante.” Insomma va in soffitta il cosiddetto sano cazzotto. E da qui in avanti si rischiano pene pesanti e alti costi legali e sociali. Mi pare proprio i caso di ribadire che “sic transit gloria mundi”.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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