BLOCK NOTES: ECONOMIA E INFRASTRUTTURE, MAI NAVIGARE A VISTA

News inserita il 18-06-2021 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Monte dei Paschi nell'occhio del ciclone; strade in condizioni commendevoli; linee ferroviarie come nell'Ottocento 

Il Monte dei Paschi non esce mai dall'occhio del ciclone, anche se la rete funziona e i risultati sono tutto sommato confortanti. Ma la ristrutturazione interna scuote le coscienze dei sindacati: nessuno capisce fino in fondo la ratio del provvedimento. Intanto la Commissione Europea chiede lumi sul previsto aumento di capitale e si chiede se il Monte potrà mai continuare la sua corsa “stand alone” restando, insomma, in piedi da solo. E' chiaro che se il Tesoro continua a puntare allo smantellamento delle sue quote azionarie, la Banca più antica del mondo dovrà essere sottoposta ad un forzato dimagrimento nella speranza che la soluzione, accorpamento o “spezzatino” che dir si voglia, possa essere la meno dolorosa possibile. Personalmente comincio ad apprezzare una soluzione che veda il Monte come Banca di riferimento di Toscana, Umbria e parte del Centro Italia. Mi pare una eventualità da coltivare con un certo realismo. Lo so, non saremo più...ma di fatto non lo siamo più da oltre 10 anni...una grande Banca, ma con le nostre radici radicate sul “nostro” territorio di riferimento potremo continuare a rappresentare degnamente le esigenze di clienti, famiglie ed imprese, mantenendo nella nostra città, sempre bellissima ma sempre più piccola e ai margini dei movimenti economici, finanziari e culturali del Paese, una Direzione Generale che significa ancora tanto in termini di valori bancari e posti di lavoro.
Vedremo, quando sarà passata la buriana delle vaccinazioni e del recovery, cosa Draghi e il Ministro competente avranno in testa. Ma intanto, vi prego, non navighiamo a vista e cerchiamo di mantenere con orgoglio ed onore la rotta di una Banca che nonostante tutto è ancora in piedi, c'è ed è in grado di produrre ancora utili.
Cambio scenario e torno con fiero disappunto sull'isolamento di Siena. La Siena-Firenze è inadeguata, stretta e spesso interrotta da cantieri che cercano di renderla presentabile e percorribile. La Siena-Bettolle sostiene un traffico impressionante di mezzi pesanti ed autotreni che si regalano “autostrade” libere da pedaggi in uscita da Firenze, verso Roma, o in uscita da Bettolle verso Firenze e Bologna. Il fondo stradale, a macchia di leopardo, è in condizioni commendevoli.
Pare che vengano riaperti due cantieri in grado di terminare la novella dello stento della Siena-Grosseto. Qualcuno azzarda la fine dei lavori per il 2025. Novello San Tommaso aspetto di vedere per crederci...e comunque saranno occorsi cinquanta anni per mettere in fila una sessantina di chilometri.
E non parliamo, per decenza, delle linee ferroviarie. Qui siamo all'ottocento e non possiamo certo fregarci le mani constatando che a Chiusi...Chiusi e non Siena... si fermano due treni veloci.
Questo è il quadro e quando Vecchi, il Direttore del Corriere dell'Umbria, che intanto ha chiuso la redazione senese, in una trasmissione prodotta dal Gruppo Stampa di Siena, “Occhio alla penna” ha il coraggio di affermare che vede la nostra città in crescita, mi domando se io sono troppo pessimista o gli altri filosofi dell'utopia.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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