E' il biglietto da visita di tante frotte di turisti ed è un biglietto da visita lacerato e sporco
Passeggiata per le via della città con la testa all'insù, per capirne di più. E ho capito che la facciata della Biblioteca Comunale degli Intronati non ce la fa proprio più. Purtroppo sta a segnare anche una mia personale battaglia persa quando da Presidente della stessa trovai tutte le porte chiuse. Sto parlando degli anni che vanno dal 1989 al 1998: i Sindaci del tempo sostenevano di non avere risorse finanziarie per restaurare la facciata e la Fondazione MPS faceva, allora, figuriamoci ora, orecchie da mercante. Ma da quella mia sconfitta sono passati altri 20 anni e la Biblioteca che ha sede in quella che fu la prima sede della nostra Università, in via appunto della Sapienza, ha necessità assoluta di una rinfrescata.
E' anche il biglietto da visita di tante frotte di turisti che, scesi dai torpedoni nei pressi di San Domenico, si avviano verso il Campo per visitare, spesso mordi e fuggi, la nostra città. Ed è un biglietto da visita lacerato e sporco. L'ampia facciata – si va dall'ingresso avito dinanzi alla sala di lettura storica, oramai dismessa ed adibita a convegni e presentazioni di libri, fino all'attuale modesto ingresso accanto alla chiesa della Sapienza – è in condizioni, lasciatemelo dire, pietose.
Un intervento da parte del Comune che è il proprietario del complesso si impone. Va rifatto lo scialbo della facciata di un sito così prestigioso, restaurando qua e là una finestrella, un portone una cornice, prima che sia troppo tardi. Ora la prestigiosa Biblioteca – contiene libri, documenti, disegni, manifesti di assoluto prestigio - deve avere una facciata degna di questo prestigio e le risorse finanziarie debbono essere trovate. E basta. Ne va dell'onore della città intera.
Aspetto con curiosità la presentazione del drappellone di Milo Manara che andrà in scena domani nel Cortile del Podestà. Se andate su Wikipedia, Maurilio Manara, detto Milo, viene definito semplicemente un “fumettista”, ma io che ho amato tutte le sue bellissime donne e le storie, evocate da Dante, Omero...Fellini, so che Manara è molto altro. Un artista a tutto tondo ed un pittore in grado di inventare cento ed una storia. Ecco perché aspetto con malcelata curiosità di centellinare il suo Palio. Mi aspetto una Assunta “diversa” ed una storia racchiusa in un cencio che mi regali le emozioni dei suoi tanti libri pieni di illustrazioni sorprendenti.
Ecco una città che convince un personaggio come Manara a dipingere un Palio – e qui dico un bravo all'Avvocato Sindaco - deve avere la forza e la genialità di inventarsi anche il modo per restaurare la facciata della sua prestigiosa Biblioteca. E qui, sperando che Raffaele Ascheri riesca dove ho fallito io e poi Bernardina Sani e Roberto Barzanti, chiudo, ma la lingua batte dove il dente duole.
Roberto Morrocchi