BLOCK NOTES: ANNO NUOVO, SELCIATO VECCHIO

News inserita il 03-01-2020 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Condizioni commendevoli, fra buche e rotture

D'obbligo con il primo Block Notes del 2020 formulare i migliori auguri a tutti i miei lettori, a quelli che mi seguono con simpatia, ma anche a quelli che sono pronti sempre e comunque a criticare i miei scritti, ma l'augurio più forte e sincero lo faccio alla mia amata città, Siena, e alle sue straordinarie terre. Una città, la nostra, fortunata e colma di favolose ricchezze, anche se purtroppo nell'ultimo decennio invidiata, a volte bistrattata e piegata sotto il peso di una crisi che stenta a lasciarci in pace. Lo sapete...io tutte le responsabilità le faccio ricadere sulla sorte della Banca e su chi, non so quanto in buona fede, ma propendo per la cattiva, ha speso somme assurde per acquisire una Banca alla canna del gas, parlo ovviamente della Antonveneta, svuotando in un battibaleno la cassaforte di famiglia...leggi la Fondazione.
Ma voglio guardare con fiducia al futuro, perché convinto che dando la briglia alle intelligenze migliori che pur allignano nelle nostre lande e magari lasciando chiusi in un cassetto inimicizie e livori, si possa operare per tornare in tempi relativamente brevi a cavalcare l'onda.
Ma ci sarà modo per tornare in argomento senza scrivere inutili paginate di buone intenzioni, come ho letto nel Corrierone, alle quali mancano però le gambe per dare corpo a progetti seri, chiari e concreti...qui di seguito resto all'oggi e a come la città ha vissuto e sta vivendo il suo Natale, gli inizi del nuovo anno e l'Epifania che tutte le feste se le porterà via. E qui voglio dare atto all'Assessore Tirelli di essersi adoperato per cercare di tirare al lucido la città. A me il Tirelli, per come pensa e si muove, somiglia per diversi aspetti a quel Renato Nicolini che fu il cultore della filosofia dell'effimero e che passò alla storia come inventore dell'Estate Romana, poi copiata in quasi tutte le altre città d'Italia e di mezza Europa. Il Tirelli non se la prenda se l'accosto al Nicolini, perché se è vero che fu legato all'effimero, fece anche cose notevolissime per la sua Roma...anche se sostanzialmente “effimere”.
Io tesso le lodi per come ha saputo illuminare Siena, le sue Piazze, le strade e gli angoli a volta nascosti. La Cometà al Duomo era bellissima, azzeccate le luminarie su via del Capitano e a scendere verso il Travaglio. Di effetto i giochi di luce sul Campo e divertente la “palla” a San Francesco e il tetto di stelle dinanzi a Palazzo Tolomei. Scendendo in Montanini ho incontrato diverse colte il famigerato trenino...era sempre pieno zeppo di grandi e piccini e anche questo, alla fine, si è rivelato un successo. Mi fermo qui, però, perchè i giochi all'interno della Lizza avevano un loro perché mentre mi sono apparsi vuoti di significato fino alla sciatteria le baracche intorno a piazza Gramsci. Ma un bel sette e mezzo lo merita il Tirelli...
Ora sono a chiedere all'Avvocato Sindaco di voltare pagina e di mettere prima possibile mano al rifacimento del selciato dell'intera via di Città. La passata amministrazione seppure in tempi lunghi e fra tanti “stop and go” si è addossata l'onore di rifare la pavimentazione di Via Montanini. Visto che Banchi di Sopra e Via Pianigiani per ora, fra uno strappo ed un avvallamento reggono la gugliata, si impone, ora, il rifacimento di tutti i quadri in pietra serena dell'arteria principale della città, che dal travaglio sale fra torri e palazzi maestosi verso la Cattedrale.
Il selciato si presenta in condizioni commendevoli, fra buche e rotture, addirittura pericolose per pedoni e starei per dire anche per cavalli. Ha quattro anni di tempo per ridare lustro e dignità alla vecchia e cara Galgaria. Cerchi e trovi le risorse economiche, il coraggio e la voglia per rifare la strada. Sarà per Lei comunque una stella da appuntare – se ci tiene – al petto.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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