BERNI: "SUVIGNANO CI HA INSEGNATO CHE LA MAFIA PUÃ’ ESSERE OVUNQUE"

News inserita il 03-12-2020 - Monteroni d'Arbia

Il sindaco di Monteroni ancora scosso all'indomani del sequestro di sei immobili di pregio a un imprenditore siciliano legato a Cosa Nostra

 

MONTERONI D'ARBIA - ''La Toscana, come molte altre parti d'Italia, ha purtroppo imparato a sue spese che la mafia esiste anche dove non si crederebbe mai, e noi in particolare, dopo l'esperienza di Suvignano, ci sentiamo di dichiarare che saremo pronti a fare la nostra parte per combatterla, per restituire alla comunità quanto ci è stato tolto dalla malavita organizzata''.
Così Gabriele Berni, sindaco di Monteroni d'Arbia, ancora scosso all'indomani del sequestro di sei immobili di pregio a un imprenditore siciliano legato a Cosa Nostra e processato a Firenze in questi giorni.
Gli edifici di Ponte a Tressa strappati a una grossa famiglia vicina alla mafia riportano clamorosamente sulle pagine della cronaca la zona di Monteroni che, dopo la vicenda di Suvignano confiscata e convertita di nuovo a bene pubblico, adesso vede altri beni di valore strappati alla malavita organizzata.
''Come ho già avuto modo di dichiarare, sembra che questi territori con la loro bellezza rappresentino un interesse chiaro per la malavita - continua Gabriele Berni -. Com'era già accaduto in passato con Suvignano, appare evidente che già negli anni Settanta le grandi famiglie legate tra loro da interessi poco trasparenti si erano interessate molto concretamente alla nostra zona, ma stavolta non ci faremo cogliere impreparati, proprio perché memori del passato recente e di quanto accaduto nel 2018. Nessuno è al sicuro in realtà: questa confisca degli edifici di Ponte a Tressa chiaramente ci dice che anche quando pensiamo che la mafia non ci riguardi perché la colleghiamo ad altri luoghi italiani, dobbiamo sempre ricordare che non è così. Noi siamo vigili, osserviamo con attenzione quanto sta accadendo nel nostro territorio e non appena arriveranno le comunicazioni ufficiali di quanto accaduto e quindi come Comune saremo tirati in causa, daremo il nostro deciso contributo. Con chiarezza e polso fermo, per restituire alla nostra gente quello che appartiene a tutti noi, alla nostra storia.''
''Vorrei concludere con una nota precisa su questo - aggiunge il sindaco di Monteroni d'Arbia -. Proprio quando pensavamo, nel 2018, di aver ricucito la ferita inferta dalla malavita a questa splendida zona, ci troviamo a confrontarci di nuovo con l'invadenza di poteri che ci lasciano sorpresi ma non impreparati. Suvignano è stato un monito non solo per la Toscana ma per il Paese intero e mi sento di dire che ci ha insegnato molto, soprattutto a non chinare la testa davanti ai cosiddetti poteri forti, alle forze occulte che stanno sempre in agguato.''
Se oggi Suvignano, sottratta al boss Vincenzo Piazza, è passata al controllo diretto dello Stato e della Regione, possiamo scommettere quindi che anche gli altri beni confiscati in questi giorni resteranno della gente: questo sembra il chiaro messaggio inviato dal Sindaco Berni alla popolazione ma anche a chi ha messo gli occhi sulla bellezza incontaminata di queste zone poste a sud di Siena, la cui storia e il cui valore trascendono quello che appare ad occhio nudo, aspetto già di per sé prezioso e noto nel mondo intero e per questo spesso desiderato ad ogni costo.

Annalisa Coppolaro

 

 

 

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