Astensione dal lavoro estesa ad otto ore: sindacati e operai uniti contro il rischio di chiusura del sito senese
Una giornata di lotta e solidarietà per i lavoratori della BEKO di Siena. A fronte della crescente preoccupazione per il futuro dello stabilimento, i rappresentanti sindacali di Uilm, Fiom e Fim si sono schierati al fianco degli operai che oggi hanno esteso lo sciopero a otto ore, una decisione corale presa durante un’assemblea svoltasi di fronte ai cancelli aziendali, nonostante il freddo intenso.
Martini (Uilm) ha descritto la giornata come "importante per i lavoratori," evidenziando come l'estensione dello sciopero sia stata una scelta maturata dopo un confronto approfondito. "La situazione a Siena richiede questa fermezza – ha dichiarato Martini – e non ci fermiamo qui: saremo presenti anche il 20 novembre a Roma per l’incontro con il MIMIT, dove speriamo di ottenere chiarezza da Beko sul futuro dello stabilimento." Martini ha poi espresso gratitudine per il sostegno delle istituzioni locali, augurandosi che questa sinergia possa condurre a soluzioni concrete per i lavoratori. (VIDEO)
Anche Miniero (Fiom), ha confermato il clima di tensione: "Le informazioni emerse dall’ultimo incontro al MIMIT hanno generato grande preoccupazione, e i lavoratori, uniti, hanno scelto di intensificare la protesta. Il rischio di dismissione è reale, e la risposta del governo finora è stata debole. È una vertenza lunga e difficile, ma la determinazione a difendere il proprio futuro resta ferma." L’appuntamento del 20 novembre sarà cruciale, con i lavoratori intenzionati a manifestare direttamente sotto il Ministero a Roma. (VIDEO)
Cesarano (Fim) ha descritto il clima di insoddisfazione e timore tra i lavoratori: "L’atmosfera è difficile, il morale basso. Questa mobilitazione è solo l’inizio, e stiamo già organizzando un pullman per portare i lavoratori a Roma in modo che possano far sentire la loro voce." Anche per Cesarano, il ruolo delle istituzioni locali è determinante e, guardando al futuro, ha lanciato un appello al governo affinché intervenga con fermezza: "Le aziende non possono acquistare per poi chiudere: occorre un processo di ristrutturazione che preveda un contratto di solidarietà per traghettare Beko nei prossimi anni. Importante è anche considerare l’efficienza dello stabilimento, che si estende per 14.000 metri quadri. In questa fase, bisogna pensare anche a come rendere lo stabilimento più efficiente e competitivo." (VIDEO)
La mobilitazione proseguirà con altre azioni nei giorni a venire, in attesa di risposte che, auspicano i lavoratori e i sindacati, possano preservare il sito senese e garantire un futuro alla forza lavoro. (Foto)