Il parlamentare europeo, presente alla manifestazione, segue da vicino le vicende del sito senese: "Ho già parlato con il sindaco di Istanbul"
Alla manifestazione dei lavoratori della Beko di Siena, Dario Nardella ha lanciato un appello forte contro la chiusura dello stabilimento, sottolineando la gravità della situazione sia a livello locale che nazionale.
“La situazione è molto seria in tutta Italia. Ogni sito produttivo presenta problematiche diverse: il caso di Ascoli Piceno, ad esempio, è ben differente da quello di Siena. Tuttavia, il nostro impegno è concentrato principalmente su Siena. Abbiamo chiesto che non si parli assolutamente di chiusura della fabbrica senza una prospettiva certa", ha affermato Nardella.
Il parlamentare ha spiegato che è fondamentale lavorare su una possibile reindustrializzazione del sito, ma solo a condizione che venga individuato un acquirente credibile e affidabile, in grado di valorizzare l’alto potenziale occupazionale del territorio. "Questi 300 operai, donne e uomini, possiedono competenze e professionalità straordinarie. È assurdo che in un Paese in cui si registra una crescente domanda di manodopera, ci siano lavoratori che vengono mandati a casa. Serve un impegno concreto per trovare una soluzione che sia seria e sostenibile, con numeri e certezze alla mano", ha aggiunto.
Nardella ha ribadito la sua ferma contrarietà a qualsiasi ipotesi, anche indiretta, di chiusura della fabbrica, annunciando azioni decisive per difendere il sito senese. "Agli inizi di febbraio mi recherò personalmente a Istanbul. Ho già parlato con il sindaco di Istanbul e chiederò un incontro diretto con la famiglia proprietaria di Arçelik", ha dichiarato, facendo riferimento al gruppo proprietario di Beko.
In parallelo, il sindaco ha sottolineato l’importanza di un intervento a livello europeo. "Abbiamo già inviato un’interrogazione urgente alla Commissione Europea e siamo in attesa di una risposta. Dopodiché, solleciteremo il nuovo commissario per il mercato interno e la concorrenza a intervenire sull’intero gruppo Beko Europe, cercando soluzioni condivise a livello comunitario", ha concluso. (Guarda la video intervista)
L.C.