Tavolo d'emergenza. Sindacati e istituzioni compatte: "L’impianto è strategico, la Regione farà la sua parte"
Si alza il livello dello scontro sulla crisi Beko, con istituzioni e sindacati compatti nel difendere il futuro industriale di Siena e provincia. Il rischio è concreto: se la multinazionale turca confermerà il disimpegno, l’intero territorio potrebbe subire un duro colpo occupazionale. Nessuno, né in Regione né tra le istituzioni locali, intende restare a guardare.
Nel pomeriggio si è tenuto un tavolo d’emergenza in Regione, convocato dal presidente Eugenio Giani, con la partecipazione di sindacati, della presidente della Provincia di Siena, Agnese Carletti, e del sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, collegata da remoto. Presenti anche l’assessore senese Simone Bezzini e il consigliere speciale per il lavoro e le crisi aziendali, Valerio Fabiani, insieme alle strutture dell’Unità di crisi e di Arti.
L’incontro è stato acceso, con i sindacati che hanno ribadito la necessità di un’azione forte per difendere il polo industriale senese. Sul tavolo, gli sviluppi delle ultime ore: la riunione tecnica di ieri a Roma e le dichiarazioni del Ministro, apprese dalla Regione solo tramite comunicati ufficiali. Giani è netto: “L’impianto Beko di Siena è strategico per la Toscana e non possiamo cedere. È impensabile che il territorio perda questa attività industriale”.
A fine giornata, il governatore ha fatto il punto: “Oggi abbiamo riunito tutte le istanze politiche e sociali per fare pressione sulla multinazionale, che si è comportata in modo scorretto. Solo la mobilitazione ha permesso di garantire un anno in più di attività ai 300 lavoratori”. Il tavolo ha chiarito i ruoli e le competenze per trovare una soluzione: sia attraverso una revisione dei piani industriali di Beko Italia, sia tramite un percorso di reindustrializzazione con nuovi soggetti, con il supporto della Regione su ammortizzatori sociali e formazione.
Giani ha inoltre sottolineato che, in base alla normativa vigente, l’acquisto dello stabilimento può avvenire solo tramite enti come Invitalia: “Vedremo se le parole del Ministro si tradurranno in fatti. La Regione farà la sua parte”. Intanto, si punta a un confronto diretto con la proprietà turca: domani l’europarlamentare Dario Nardella la incontrerà per cercare di sbloccare la vertenza.