Le dichiarazioni sui social del segretario nazionale di Azione: "Prenda un aereo, si alzi, vada a Istanbul e a Bruxelles"
Carlo Calenda ha duramente criticato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in merito alla vicenda Beko. Secondo il leader di Azione, nel corso dell’ultimo incontro al Mimit, del 10 febbraio, è emerso che il ministro avrebbe mentito sull’applicazione della Golden Power, lo strumento con cui il governo può vincolare un'acquisizione a specifici impegni.
"Urso aveva garantito il mantenimento dei livelli occupazionali, ma la realtà è ben diversa: l’azienda si appresta a licenziare numerosi operai e potrebbe chiudere lo stabilimento di Siena", ha denunciato Calenda sui social.
Oltre alla questione politica delle promesse non mantenute, per Calenda ora la priorità è evitare la chiusura dell’impianto e nuovi licenziamenti. Due, secondo l'ex ministro, le mosse da attuare immediatamente.
"La prima: Urso deve volare a Istanbul e affrontare la proprietà di Beko con fermezza, valutando anche investimenti per riqualificare il sito di Siena. La seconda: serve un’azione decisa presso la Commissione Europea, perché Beko ha acquistato per chiudere e limitare la concorrenza, una pratica che potrebbe portare a una pesante sanzione da parte dell’UE".
Calenda non usa mezzi termini: "Urso prenda un aereo, si alzi e vada a Istanbul e a Bruxelles". Nel frattempo, annuncia un’interrogazione al Question Time per chiedere chiarimenti al ministro su tutta la vicenda.
L.C.