AMIATA, MIGLIORATE LE CONDIZIONI DEI CASTAGNETI. LA RACCOLTA SARÀ ECCELLENTE

News inserita il 11-10-2015 - Attualità Siena

Aumentata di molto la produzione.

Si prospetta un 2015 positivo per la raccolta delle castagne sull’Amiata. I pregiati frutti sono tornati al loro stato “originario” in termini di aspetto, forza e qualità. Aumentata di molto la produzione sulle piante che permetterà  una raccolta importante sotto tutti gli aspetti.

Abbiamo incontrato il Dott. Piergiuseppe Montini, Responsabile Gestione Associata dell’Ufficio Catasto dei boschi percorsi dal fuoco presso l’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia, profondo conoscitore ed esperto del bosco amiatino.

Dottor Montini, a vedere i nostri castagneti, ad iniziare da quelli che circondano la sede dell’Unione dei Comuni, la situazione in questa stagione, si presenta in netto miglioramento rispetto alle precedenti.

Certamente. In particolar modo, sul versante senese della Montagna che seguo direttamente, è decisamente migliorata la situazione dei castagneti dopo un paio di anni di crisi dovuta anche ad un insetto, il Cinipide galligeno del castagno, “Dryocosmus kuriphilusYasumatsu”, piccolo imenottero originario dell’oriente, arrivato in Italia e diffusosi anche nei boschi amiatini con estrema velocità. Il Cinipide ha provocato danni importanti per la produzione e la vita delle piante. Un altro noto patogeno di origine fungina, il cosiddetto “marciume nero del castagno”, causato dal parassita “Gnomoniopsis pascoe”, ha subito un significativo ridimensionamento. Questi miglioramenti si sono resi possibili grazie agli indirizzi dettati dal servizio fitosanitario regionale che l’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia ha seguito alla lettera, evitando di utilizzare direttamente e sconsigliando a tutti i castanicoltori, prodotti di origine chimica come insetticidi o fungicidi . Per quel che riguarda il Cinipide Galligeno c’è stata l’imissione del Torymus (sessanta i lanci nel 2014 e 38 nel 2013), un insetto parassitoide appartenente all’ordine degli Imenotteri, utile nel controllo biologico del Cinipide galligeno, i cui effetti sicuramente positivi, verranno collaudati proprio in questi giorni. Questa attività deriva da un progetto finanziato dalla Unione Europea all’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia. Dobbiamo ricordare anche che lo Gnomoniopsis pascoe, attacca sostanzialmente il cinipide, divenendone un rivale naturale. Esiste dunque una relazione tra questo tipo di parassita e il cinipide galligeno; lo Gnomoniopsis pascoe infatti attacca direttamente la galla del cinipide, il tipico rigonfiamento ben visibile all’occhio. Quello ancora non chiaro agli studiosi è se la presenza del parassita varia in funzione di quella del cinipide.

Negli anni passati, se ricordo bene, ci fu anche lo spargimento sul terreno di sostanze naturali per rinforzare le piante attaccate dal Cinipide.

Si, oltre all’introduzione del Torymus, lo spargimento sul terreno dei castagneti di pollina (un concime organico ottenuto dal riciclaggio delle deiezioni degli allevamenti avicoli), ha permesso un rinvigorimento della pianta al punto che, visti i positivi effetti, la sostanza naturale non è stata utilizzata in questa stagione.

Quindi, l’utilizzo dei soli elementi naturali come insetti antagonisti o concimi, pur nelle indicazioni normative, è sembrata una scelta premiante.

La “scelta biologica”, ha premiato il forte impegno che Istituzioni ed esperti hanno profuso per circa un decennio; una scelta che si è rilevata saggia al di là degli aspetti normativi e che sta sostanzialmente riportando la produzione e la qualità a quegli standard per cui l’Amiata è rinomata. L’impegno quotidiano degli operatori agricoli, come ad esempio l’Associazione per la Promozione del Marrone Amiatino, unitamente a quello delle Istituzioni, ha permesso di individuare un percorso costruttivo finalizzato a valorizzare e proteggere un prodotto, come la castagna, di cui l’Amiata è nota produttrice di qualità riconosciuta in tutta Italia così come per la bellezza dei suoi boschi.

Fonte: www.amiatanews.it 

 

 

 

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