Successo per la serata-concerto con il soprano Chiara Isotton e il tenore Marco Rencinai, accompagnati al pianoforte da Guglielmo Pianigiani.
A Rapolano Terme sono stati in tanti ad aver raccolto l’invito all’opera delle Terme Antica Querciolaia. L’appuntamento, giunto alla terza edizione, ha registrato il tutto esaurito della platea allestita, per l’occasione, nel suggestivo scenario del cortile ottocentesco del complesso termale. A deliziare gli appassionati del “bel canto” sono state le splendide voci di due giovani talenti della lirica italiana: la soprano Chiara Isotton, bellunese di nascita, apprezzata interprete in numerosi teatri di tutto il mondo, compreso, il Teatro de La Scala e il tenore Marco Rencinai, una voce poderosa e limpida, “pietra angolare” del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto. Rencinai ha svolto anche il ruolo di regista della serata rapolanese che ha visto anche la partecipazione, al pianoforte, del maestro Guglielmo Pianigiani, titolare della cattedra di letteratura poetica e drammatica presso il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza dove insegna anche Storia del teatro musicale.
Invito all’Opera: la serata alle Terme Aq. Alla passione e all’estro del tenore Marco Rencinai si deve inoltre l’allestimento scenico originalissimo, per una serata concertistica, dove gli interpreti, oltre che cantare hanno anche recitato, mettendo in scena le varie situazioni melodrammatiche descritte dalla partitura. In programma le musiche di Cilea e Puccini, nel dichiarato intento di far conoscere due autori del primo novecento, Il “sipario”, del tutto virtuale, si è alzato su “Io son l’umile Ancella” ed è proseguito con “Adriana Lecouvreur” di Cilea, e il “Lamento di Federico” da “ L’Arlesiana”, sempre del maestro calabrese. Poi è stato tutto Puccini. Un breve “assaggio” di “Manon Lescaut” con “Sola, perduta, abbandonata”, seguito dalle più belle e conosciute romanze di “Tosca”: “Recondita armonia”, “Vissi d’arte” e “E lucevan le stelle”. Dopo una breve pausa, la seconda parte del concerto è stata tutta per il delicatissimo finale del primo atto della “Bohème”, che ha visto un’interpretazione di Chiara Isotton e Marco Rencinai (nelle vesti, rispettivamente, di Lucia e di Rodolfo) in uno dei più celebri duetti della produzione pucciniana. Il finale della serata ha visto i tre artisti proporre “Tace il labbro” dalla “Vedova allegra” di Franz Lehar che, negli appunti di regia di Marco Rencinai, prevedeva anche alcuni passi del ballo.