ADDIO IZIO SCARPELLINI, UNA STRETTA AL CUORE

News inserita il 25-10-2017 - Attualità Siena

Scomparso prematuramente il noto allenatore di calcio

Una vecchia amicizia che mi riporta agli anni sessanta. Fabrizio Scarpellini, con il suo ciuffo biondo, era uno dei “belli” della nostra compagnia – Senesi e Romani – che vivacizzava il Bagno Florida di Follonica, di giorno, in riva la mare e la notte all'omonimo Dancing, sotto le stelle, con i dischi del juke box. L'estate è quella dei Mondiali in Inghilterra e della famigerata Corea, una delusione smaltita a notte fonda in birra e qualche gotto di bitter, spuma e vino bianco...

Izio del Drago era anche buon calciatore e sarebbe poi diventato un bravo allenatore nelle categorie regionali, in diverse realtà – la più amata la “sua” Casolese – e alla guida delle diverse rappresentanze di categoria.

Le cose della vita ci avevano diviso, ma bastava incontrarsi per il Corso, prima delle fatidiche ore al Monte per scambiarci un saluto e qualche impressione sulla nostra Siena sportiva, basket e calcio. Lui seguiva da lontano la mia attività fra i cerchi e tabelloni ed io, il lunedì non mi perdevo mai i risultato della squadra che stava guidando, magari rimettendoci di tasca propria.

Izio scriveva anche sul Corriere di Siena e le sue analisi erano sempre centrate.

Poi è diventato un polemista accanito su tutto quanto concerne Siena, la Banca, la Giustizia e le...ingiustizie. Era questo il modo per esternare tutto il suo amore verso una città che stentava a riconoscere e che per certi versi non capiva più.

Poi una mattina leggi che è andato via, prematuramente, in qualche posto lontano da noi.

Una stretta al cuore, un dispiacere acuto, che i ricordi di una estate di 50 anni fa non possono certo lenire. Voglio sperare che dove è ora abbia a disposizione un bel prato verde, due porte e tanti palloni per spezzare ancora il pane della sua scienza calcistica.

A noi tocca, semmai, ricordarlo impegnandoci a fare di questa Siena che amava immensamente una città più bella e più giusta.

Roberto Morrocchi

 

 

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