A RADICOFANI L'ANTICO RITO DELLA "PROCESSIONE DI PENITENZA"

News inserita il 11-04-2017 - Eventi Siena

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La Settimana santa, a Radicofani, presenta tradizioni e movenze antiche. Un patrimonio immateriale che ottiene continui riconoscimenti, fatto di pie pratiche, liturgie, processioni che ci riportano in un mondo nel quale la fede permeava tutti gli ambiti della vita dei singoli e delle famiglie. Tradizioni che hanno varcato i secoli, ancora vive e sentite in questo borgo che domina le vallate dell'Orcia e del Paglia. Il profumo di questi riti è quello del bosso, un arbusto che viene usato per realizzare – da parte dei confratelli di Sant'Agata - una quinta che rappresenta il Calvario. Il bosso viene raccolto, preparato intrecciato e montato su impalcature che coprono tutta la parte centrale, del presbiterio, della chiesa di Sant'Agata. In questa chiesa come nella parrocchiale di San Pietro Apostolo e nella chiesa di Santa Maria Assunta della Misericordia si svolgono i vari riti. Già nella mattina del giovedì santo (13 aprile) i vari confratelli preparano tutto il necessario per la messa in “Coena Domini”: i lumi, i pani, i biscotti della vigilia (senza uovo), gli arredi, i candelabri. Per la lavanda dei piedi, il giorno di San Giuseppe, vengono estratti confratelli della Misericordia e di Sant'Agata che prenderanno parte alla Messa alla processione di Penitenza del Giovedì santo, alla liturgia della Passione, alla processione del Venerdì santo e, infine, alla Compieta solenne la sera di Pasqua. Dopo la messa in “Coena Domini” e la Lavanda dei piedi, il giovedì si compie un antico rito: la processione di Penitenza. Avanti gli scalzi che portano una grande croce e due lampioni, dietro gli "apostoli" estratti per la lavanda e poi il popolo. La processione dopo un giro di tutto il paese rientra nella chiesa parrocchiale, mentre i confratelli sostano in ginocchio davanti all'altare della Reposizione e il coro intona il salmo 50, il Miserere, in latino. Poi, in silenzio, la processione si scioglie ed inizia l'adorazione notturna dei confratelli che alle sei del mattino cedono il passo alle consorelle dell'Addolorata e del Carmine.

 

 

 

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