A COLLOQUIO CON LA NUTRIZIONISTA: IL PIACERE DEL CIOCCOLATO

News inserita il 26-04-2019 - Attualità Siena

E' raccomandato un moderato consumo anche in soggetti sottoposti a dieta restrittiva

Tempo di Pasqua e di dolcezze tipiche tra cui l’uovo di cioccolato. Il cioccolato è per molti considerato il massimo piacere ed è interessante sapere che il suo desiderio smodato può portare a una forma di dipendenza (il cioccolismo) provocata dalle sostanze psicoattive in esso contenute (caffeina, teobromina e feniletilamina). La “voglia” di cioccolato può derivare anche da una carenza di magnesio nell’organismo di cui il cacao sarebbe una buona fonte. Insomma, qualunque sia il motivo per cui si sceglie di mangiare cioccolato, il risultato è di puro piacere. La gratificazione da esso derivata rilascia endorfine, molecole che il corpo produce durante esperienze di benessere.
Preparazione. Il cioccolato è preparato utilizzando la pasta di cacao nei paesi di origine (America Centrale), con l'aggiunta di ingredienti e aromi. Nella produzione industriale (di minor pregio qualitativo), il cioccolato è preparato miscelando il burro di cacao (la parte grassa dei semi di cacao) con polvere di semi di cacao, zucchero e altri ingredienti facoltativi, come il latte, le mandorle, le nocciole, il pistacchio o altri aromi.
Proprietà nutritive. È dimostrato che i semi di cacao contengono più antiossidanti della frutta. Ciò rende il consumo di cioccolato utile per il buon funzionamento di fegato, stimola il sistema immunitario e contribuisce a prevenire malattie cardiovascolari, infiammatorie e tumorali. Valori nutrizionali medi riferiti a 100 grammi di cioccolato fondente (50-60% di cacao): Calorie 546, Proteine totali 5 g, Carboidrati 61 g di cui Zuccheri 48 g, Grassi 31 g di cui grassi saturi 20 g, Fibra 7 g, Sodio 24 mg, Colesterolo 8 mg, Potassio 559 mg, Magnesio 146 mg, Calcio 56 mg, Ferro 8 mg, Caffeina 43 mg.
Curiosità. Il cioccolato è entrato a far parte dei functional foods. Gustare un etto di cioccolato fondente (cacao superiore a 85%) a settimana, aiuterebbe a ridurre i sintomi della sindrome da stanchezza cronica e preserverebbe il rischio di malattie cardiovascolari.
Insomma, i nutrizionisti sono sempre più propensi a raccomandare un moderato consumo di cioccolato anche in soggetti sottoposti a dieta restrittiva come premio una tantum e rinforzo della motivazione al cambiamento.

A cura della Dott.ssa Barbara Danielli - Cell. 3384099386
www.nutrizionistadaniellibarbara.it - bdnutrizione@yahoo.it

 

 

 

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