Un gioiello ammirato da tutto il mondo

Il 12 ottobre 1325 venne posta la prima pietra della Torre del Mangia. Il cronista Agnolo di Tura del Grasso racconta: “cominciorono una Torre sul canto della via che si chiama di Malcucinato, che va in Salicotto, la quale si cominciò in sabato dì 12 d’ottobre e fecesi in Siena gran festa e vennero i canonici e il chericato del duomo a dare la beneditione a la prima pietra e dicevano orationi e salmi e l’operaio del duomo mise in fondo di detta tore alquante monete per memoria di detta tore, e fuvi messo in ogni canto di detta tore nel fondo una pietra con lettare greche, ebraiche e latine, perché non fusse percossa da tuono né da tempesta”. Come riporta tale fonte, ci fu una vera e propria cerimonia ufficiale, arricchita da un alone di religiosità. C’è chi però con questa data non concorda; infatti, Alessandro Lisini, direttore dell’Archivio di Stato e Sindaco di Siena, posticipa di oltre dieci anni l’inizio dei lavori in concomitanza con l’ampiamento di Palazzo Pubblico verso Salicotto. Secondo anche i libri di Biccherna, la registrazione dei pagamenti è stata protocollata a partire dal 1338. Questi forniscono anche i nomi dei protagonisti che collaborarono all’impresa: Agostino di Giovanni, i fratelli Minuccio e Francesco di Rinaldo. Ma anche negli addetti ai lavori non mancarono le sorprese, visto che i fratelli Minuccio non erano di Siena ma di Arezzo, anche se altri dicono che fossero di Perugia. Nonostante le fonti non siano d’accordo sulle tempistiche, si può dedurre che la Torre fosse probabilmente completata già il 18 dicembre 1344, nonostante i lavori fossero attestati fino al 1349, anno in cui risulta montata una grande campana, il cui suono doveva essere avvertito in tutta la città. Sempre tra il 1347 e il 1360 il popolo decise il nome; il Comune, infatti, affidò a Giovanni di Balduccio detto “Mangia” o “Mangiaguadagni” di battere le ore, così chiamato perché considerato da tutti uno sprecone. Oggi la torre è alta 102 metri, misurandola anche con il parafulmine, e si raggiunge la cima dopo “soli” 400 gradini. Un gioiello ammirato da tutto il mondo
Niccolò Ricci - foto da: www.ilPalio.org




































