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UN ALTRO SUCCESSO PER LA COMMEDIA DI PASQUA DI CASCIANO

News inserita il 20-04-2017

Si chiamava ''Un cappello pieno di bugie'' ed ha superato, se possibile, il successo degli anni precedenti grazie a un gruppo teatrale ormai collaudato di attori amatoriali che sanno accendere anche il testo meno appetibile. Per due giorni presso la Sala Parrocchiale San Giusto sono saliti sul palco, per Pasqua e Pasquetta, i dieci attori locali ad intrattenere un pubblico non solo locale che soprattutto domenica era decisamente numeroso. Ottimo peraltro, oltre alla recitazione, il lavoro sui personaggi e sui testi della commedia ambientata negli anni Cinquanta e quindi ricco di espressioni tipiche di quel periodo a cui si aggiunge il ritratto dei contrasti di una società che stava effettuando il passaggio da una economia soprattutto agricola ai primi ''indizi'' di quel boom economico ormai alle porte.
''Un cappello pieno di bugie'' - commedia brillantissima in tre atti di Antonella Zucchini - racconta la storia di un laboratorio di cappelli gestito da due soci molto differenti e delle vicende personali spesso esilaranti che si snodano attorno al personaggio del rappresentante di cappelli Igino Biancalani interpretato da un bravissimo Nicola Rossi Paccani sposato alla religiosissima e un po' grigia Giuditta, nei cui panni si è calata una altrettanto ottima Sara Cipriani. Il carattere di bon viveur di Igino rivela la sua doppia vita molto presto e l'apparizione inaspettata dell'amante Vittoria dal carattere giulivo e un po' vacuo (interpretata dalla vivacissima Angela Sorriso) mette in crisi i ritmi naturali della famiglia e dell'impresa. Ruotano attorno ai tre personaggi principali altri altrettanto esilaranti come la domestica un po' ruspante (la fantastica Cinzia Vaselli) e il tranquillo socio di affari con un problemino di balbuzie (il brillante Guido Baldi). Altrettanto ottimi il fattorino Bruno (Andrea Mugnaini) e le due lavoranti Iride e Cosetta interpretate da Daniela Fiacchi e da Elena Savelli così come Marcello Filippeschi nei panni di un flemmatico Don Terenzio e Mario Puoti nelle vesti del quantomeno eccentrico dottore di famiglia. Impeccabile la regia come sempre affidata a Daria Barbi. Dopo la commedia di Pasqua una serie di tradizionali sketch dedicati e ispirati ai personaggi più conosciuti del paese che hanno chiuso due serate di comicità e spensieratezza con un tocco innegabile di classe ed allegria.

Annalisa Coppolaro

 

 

 

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