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GLI APPUNTAMENTI DI SABATO PER "SOVICILLE DELLE MERAVIGLIE"

News inserita il 26-04-2019

In occasione di “Sovicille delle meraviglie”, sabato 27 aprile 2019, ore 16:30 Mario Tassoni sarà la guida per la visita alla Pieve di Ponte allo Spino. Un viaggio sensoriale e intimo, per conoscere i rapporti tra arte e scienza. Si proverà a usare la "corda a dodici nodi", a conoscere le sue relazioni astronomiche e sopratutto a conoscere le sue logiche compositive.

L’architettura e forse il livello più alto del pensiero immaginativo, inteso come spirito creativo della psiche. Questo perche, meglio di qualunque altra disciplina, esprime il rapporto tra l’uomo e lo spazio, ed e grazie a questo connubio che da sempre assume varie connotazioni. Ciò che e rilevante e che l’esperienza progettuale, per la costruzione dello spazio, conduca a conoscere, percepire concetti e sviluppare pensieri.

E in questa visione che i complessi religiosi raggiungevano valori universali.

Si può comprendere l’impegno, da parte degli architetti, per cercare di conseguire questi valori, da raggiungere attraverso l’armonia delle forme e l’uso della luce: elementi di un’equazione per concretizzare il rapporto tra cielo e terra, tra Dio e l’uomo.

Le numerose pievi disseminate nel territorio di Sovicille sono presenze continue e discrete che convivono meravigliosamente con la vegetazione e la morfologia del paesaggio.

L’eredita, lasciataci da questi complessi religiosi di epoca romanica gotica, la si può considerare un grande laboratorio dove si e cercato di sviluppare il millenario rapporto tra l’Universo e l’uomo.

Edifici che sono stati plasmati dall'uomo architetto e che a loro volta hanno plasmato gli uomini cercando una sintesi tra anima e materia, tentando di rappresentare l’irrappresentabile e materializzare l’immateriale.

Ecco allora che i luoghi di culto cristiani, di origine medievali, erano concepiti per fare dell’Universo, della mente e dell’architettura un Tutt’Uno; esse possono definirsi: Architetture dell’Anima.

L’architettura di una vecchia pieve, come quella di Ponte allo Spino di Sovicille, è quindi conoscenza, che va dalla matematica all’astronomia, dalle arti alle scienze, e la sua presenza sul territorio traduce il paesaggio in un territorio di saperi.

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Alle ore 18:00, presso la “Tinaia”, via dei Macelli, adiacente piazza G. Marconi, Sovicille (SI), Mario Tassoni terrà una conferenza su: SOVICILLE “Il racconto del territorio”

Si racconterà il territorio di Sovicille cercando di costruire una dimensione della conoscenza efficace e finalizzata ad innescare processi di rivalutazione. Sopratutto si analizzerà la viabilità storica che attraversa l'intero territorio trasformando Sovicille in un "crocevia" del passato e del suo futuro.

Il territorio e portatore di segni, un’immagine culturale, un valore, che ognuno di noi interpreta e percepisce attraverso il proprio stato d’animo, che può essere definito come l’unione di due componenti: l’ambiente (da tutto ciò che e natura) e l’antropizzazione (tutto ciò che l’uomo con le sue capacita trasforma).

Il territorio di Sovicille, parte del paesaggio senese, e caratterizzato dal susseguirsi di dolci colline.

Un ambiente dove le comunità organizzate in tempi diversi hanno intrapreso e ideato attività di trasformazione, antropizzato aree boschive, costruito strumenti di controllo del tempo e dello spazio in equilibrio e in armonia con la natura.

Un insieme di paesaggi eccellenti, caratterizzati da piccoli paesi, da una buona qualità di vita e da aree agricole disseminate di segni che la storia ha tracciato con incisività.

Segni le cui origini a volte sono antichissimi; oltre ai borghi di origine medievale, rimasti relativamente intatti, sono diffusamente presenti emergenze archeologiche risalenti già al periodo etrusco e romano.

Un’area che può essere paragonata a un giardino denso, tutto disegnato dalla mano dell'uomo, un artificiale-naturale le cui molteplici geometrie, minuziosamente articolate, trovano l’equilibrio come in un dipinto che esprime interiorità.

Un ambiente contraddistinto dalla dimensione armonica della cultura agricola e dalla scala a misura d’uomo, miracolosamente rimasta incontaminata dall'aggressione brutale di una edilizia sconsiderata.

In quest'ambiente, le numerose presenze di chiese, pievi, monasteri e castelli, diventano il cuore che da senso alla cultura umana.

Sono presenze continue e discrete che convivono meravigliosamente con la vegetazione e la morfologia del paesaggio, che hanno introdotto nuovi equilibri sia sotto il profilo ecologico sia estetico, ma soprattutto sono state e sono portatrici di “conoscenze”.

 

 

 
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