SENA CIVITAS CRITICO VERSO DEGRADO STRADE DI SIENA E PROVINCIA
News inserita il 30-06-2016
"Percorrendo il territorio della provincia non
possiamo fare a meno di notare il forte stato di degrado in cui versano le nostre
strade.
E’ un territorio a forte vocazione turistica,
con borghi e luoghi tutelati dall’UNESCO con opere artistiche diffuse, che
contribuiscono a creare una zona unica, apprezzata in tutto il mondo.
Tuttavia sembra che alle istituzioni pubbliche
questo non interessi,poiché lo stato di abbandono della rete viaria provinciale
è palese.
I casi più emblematici sono la frana da oltre
un anno,della Cassia nei pressi di Torrenieri; il ponte franato da oltre 4 anni
all’altezza di Radicofani, con il traffico deviato dentro l’abitato; la frana da
oltre 2 anni sulla provinciale Chianciano-Chiusi.
Nella strada per Follonica, a Frosini
(Chiusdino), tratto realizzato da circa 4 anni con lo scopo di eliminare alcune
curve, ci sono due frane.
La “2 mari”, lato Grossetano è terminato,
mentre quello senese ha ancora due consistenti lotti in lavorazione ed è
impossibile prevedere la completa conclusione dei lavori.
Non possiamo trascurare il tratto tra Casole e
il bivio per la Speranza (Omomorto) che rischia di tagliare in due quel Comune,
isolando Pievescola, Mensano e Monteguidi.
La SP 29 inoltre, nel tratto da Monteguidi al
fiume Cecina, è in una situazione pericolosa con tratti anche a senso unico
alternato.
Molti di questi dissesti sono stati causati
dall’inconsistente manutenzione ordinaria con fossette e chiaviche di
attraversamento stradale otturate dai detriti.
In generale la viabilità è in stato di forte
abbandono, l’asfaltatura delle strade non avviene da anni e l’acqua e il
ghiaccio contribuiscono in maniera pesante alla rovina del manto.
Poi segnaliamo le erbacce mai tagliate lungo le
banchine e il dissesto della viabilità principale come la SGC Siena-Firenze con
buche e avvallamenti sparsi su tutto il tratto. Il raccordo Siena-Bettolle dove
il dissesto è anche peggiore se si considera che è una strada di recente
costruzione.
Quello che più preoccupa inoltre è la completa
mancanza di prospettive, la Provincia è ormai in via di definitiva soppressione
e non si capisce chi dovrà sostituirsi alle attività che svolgeva.
In questo caso Governo e Regione dovranno
chiarire definitivamente ruoli e responsabilità istituzionali.
Questa carenza di infrastrutture sta
contribuendo alla deindustrializzazione. La maggior parte dei capannoni
industriali è abbandonata e non è solo colpa della crisi.
Un governo è attento alle attività produttive
attraverso lo snellimento delle burocrazie ma soprattutto creando adeguata viabilità
di accesso alle aree produttive/commerciali,contribuendoa creare anche migliori
condizioni di sviluppo.
Purtroppo l’ideologia imperante non solo della sinistra,persegue
l’obiettivo della “decrescita felice” (con decine di convegni in Toscana in tal
senso).
Questa impostazione porta al blocco della
costruzione di nuove strade, per non deturpare il territorio, e, soprattutto, a
impedire la costruzione di nuovi insediamenti industriali poiché si sa,
l’industria inquina.
Forse è per questo che la Regione non presta
attenzione alla tutela e al miglioramento della viabilità. Ma è impensabile
governare un territorio con queste premesse: inseguendo gli ideali della
decrescita felice, quanti disoccupati avremmo creato, soprattutto fra i giovani?
Tra le infrastrutture non dimentichiamo anche i
mezzi di trasporto. Non si parla più del raddoppio ferroviario della Siena-Empoli;Chiusi
è stata marginalizzata con l’eliminazione dal percorso dei Frecciarossa.
La Tiemmeha perso l’appalto per il trasporto extraurbano,
quindi ha difficoltà a rinnovare i mezzi. La metà del parco autobus ha una
anzianità di oltre 20 anni con i rischi che ne derivano in termini di sicurezza
per i passeggeri e per l’inquinamento ambientale.
Questa è l’immagine e l’accoglienza che stiamo
dando ai molti turisti che lo visitano.
I Convegni che esaltano la bellezza della
nostra provincia possono anche essere utili, ma a poco servono se i
finanziamenti pubblici che otteniamo non sono destinati a rendere più
efficiente la nostra provincia e meno disagevole la sua percorrenza.
Non vorremmo che ancora una volta le solite associazioni
territoriali beneficiassero di qualche attenzione economica senza una efficace
ricaduta sul territorio.
La provincia di Siena è ricca di testimonianze
storiche che vanno dal periodo avanti Cristo al Medioevo, al Rinascimento, con
un paesaggio unico, Chianti, val d’Orcia, ecc. che dovrebbero richiamare
centinaia di migliaia di turisti durante tutto l’anno. Noi dovremmo essere
bravi a sfruttare queste opportunità ma le nostre potenzialità causa l’incapacità
governativa del territorio da parte dei vari enti locali la maggior parte a
guida PD, non vengono sfruttate."
Giorgio Alfano - Circolo Sena Civitas
|