ANTEPRIME INTERNAZIONALI APRONO IL TERRE DI SIENA FILM FESTIVAL
News inserita il 29-09-2015
Partenza alla grande della 19^ Terra di Siena International Film Festival. Questa sera, martedi 29
settembre alle 20.30 al Cinema Nuovo Pendola (Via San Quirico, 13), sarà
proiettato, infatti, “Corn Island”, un film di George Ovashvili, con Ilyas Salman, Mariam Buturishvili, Tamer Levent e Ylias Salman,
candidato all’Oscar come miglior film straniero. Saranno presenti in sala il
regista e l’attrice Mariam Buturishvili.
“Corn Island” è un toccante racconto di affetti che si intreccia con la macrostoria,
quella di un conflitto tra due popoli. La
Repubblica di Abkhazia reclama l’indipendenza dalla Georgia, cacciando i
georgiani dai territori limitrofi al fiume Inguri. La storia si svolge in
primavera, quando si sciolgono i ghiacciai e la natura combina un bello
scherzetto, quello di formare piccole isole itineranti. In una di queste
andranno a vivere un vecchio contadino saggio e prudente e sua nipote affamata
di vita e di emozioni. Sono tre le chiavi di lettura del film. Innanzitutto il
rapporto umano tra il vecchio e la ragazzina, uniti e divisi dalla routine
quotidiana di una vita che all’adolescente sta un po’ stretta. Poi, sullo
sfondo, la macrostoria, il conflitto tra i due popoli, che nel lungometraggio
si mostra attraverso la presenza dei soldati georgiani alla ricerca dei
ribelli. Ma il punto di forza è sicuramente l’intenso rapporto uomo – natura.Il vecchio e la ragazzina, infatti, combattono un ambiente che dona (poco) e
subito dopo sottrae (molto) di quello che precedentemente aveva dato.
Quest’ultima caratteristica del film, che si rivela particolarmente adatto ad
un festival, si traduce in un ritmo dilatato e in una riduzione all’osso dei
dialoghi. Si parla, quindi, con gli occhi, per enfatizzare un realismo che
sconfina nel documentario.
“Corn
Island” sarà preceduto, alle 18.30, da “One rock, three religions”, prodotto da
Valentina Castellani Quinn e diretto da Isaac Hertz. Il docu-film dedicato
al dialogo tra i Paesi, in particolare tra Palestina e Israele, e tra le
religioni, mette a fuoco il valore della cultura e dell’arte concepiti come
elementi imprescindibili dell’identità dei popoli e come straordinari veicoli
di pace. Obiettivo del docufilm il rispetto delle differenze tra le nazioni ed,
insieme, la cultura dell’unità.
Durante la giornata ci
sarà anche la proiezione di “Sexocracy”, docufilm su vallettopoli, “Of Sinner
and Saints”, film di Ruben Maria Soriquez (in concorso), i corti “No limits” e
“Vegan Love” e un altro film “Psychomentary” sempre in concorso.
Tutti gli spettacoli
sono a ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
IL PROGRAMMA DI TUTTI I FILM
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