SIENA: I SINDACATI SUL JOBS ACT
News inserita il 07-08-2015
Con
l’approvazione e la conseguente entrata in vigore della nuova
riforma del lavoro (jobs act), si è creato un solco profondo tra lavoratori e democrazia nei luoghi di Lavoro.
Questa
scellerata riforma, che precarizza sempre più il lavoro ed i
soggetti che ne fanno parte, non risolve il problema occupazionale e
non aiuta le persone ad avere un posto di lavoro a tempo
indeterminato.
Ecco,
l’inganno sta proprio qui: “Tempo indeterminato”………diciamo
le cose come stanno, il tempo indeterminato non può esistere se un
datore di lavoro potrà d’ora in avanti licenziare i suoi
dipendenti quando e come gli pare senza motivazione alcuna; il tempo
indeterminato non esiste per quei lavoratori che oggi entrano nel
mondo del Lavoro con quella tipologia di contratto.
Dove
sono le tutele crescenti !?!?!? Di crescente c’è solo l’arroganza
dei datori di lavoro che si limiteranno a pagare soltanto una modesta
indennità al lavoratore che subisce un licenziamento illegittimo.
Ed anche quei Lavoratori che hanno un contratto a tempo indeterminato
preesistenti alla riforma oggi sono più deboli, perché qualora
dovessero perdere per qualsiasi motivo il loro posto, nel momento in
cui ritroveranno lavoro saranno considerati a tutti gli effetti nuovi
assunti. Ancora una volta si è diviso il mondo del Lavoro, ci sono e
ci saranno sempre più Lavoratori con contratti diversi e con tutele
diverse; ci sono e ci saranno sempre più Lavoratori ricattabili che
subiranno sempre di più la condizione di sottoposti; ci sono e ci
saranno sempre più Lavoratori in contrasto tra loro per uno
stipendio non sempre dignitoso. Dové la DEMOCRAZIA che tanto fa
riempire le bocche agli ipocriti di turno?
Tutto
questo è inaccettabile, ci sono delle responsabilità e dei
responsabili, e purtroppo tra questi ci sono anche ex Dirigenti del
nostro Sindacato (Guglielmo
Epifani; Cesare Damiano,
Valeria
Fedeli; Teresa Bellanova; Luisella Albanella; Cinzia Fontana; Anna
Giacobbe, Marco Miccoli; Titti Di Salvo), anche
loro hanno votato quella riforma. Oggi con questo documento chiediamo
che venga ritirata loro la Tessera della CGIL. Chiediamo inoltre che
la Segreteria Nazionale prenda seriamente le distanze da queste
persone, che per anni sono stati stipendiati con i soldi di quegli
stessi lavoratori che loro hanno tradito.
Per
tutti noi la Cgil non rappresenta e non deve rappresentare una
parentesi ma una scelta di vita alla quale siamo e saremo sempre
legati: vorremmo che così fosse anche per chi ha la possibilità di
rappresentare nelle Istituzioni le ragioni dei lavoratori.
Componente
FILCTEM
CGIL RSU
Novartis/GSK
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