CALENDARIO DELLA POLIZIA DI STATO 2016 PER L'UNICEF
News inserita il 28-07-2015
Anche quest’anno, è possibile
acquistare a scopo benefico, il calendario da parete e da tavolo della Polizia
di Stato 2016.
Un calendario "d'autore",
nato dall'incontro tra la Polizia di Stato
e il noto fotografo
professionista Massimo Sestini,
tra i vincitori quest’anno, del premio “General News del World Press Photo of the Year” . Dal 1995 uno dei
più importanti premi foto giornalistici al mondo. Le fotografie
rappresenteranno l’operatività della Polizia di Stato immortalata da una
originale prospettiva: lo zenit, il punto
più in alto, perpendicolare all’osservatore. “ Un’immagine scattata dalla
prospettiva zenitale offre una nuova visione, esaltando dettagli e colori. Una
percezione della realtà che risulta completa e rappresenta un mondo non
altrimenti percepibile” sostiene il fotografo. Gli scatti aerei di Sestini,
infatti catturano l’attenzione e calano dall’alto l’osservatore nella
operatività dell’attività di Polizia.
Questo sarà il tema dove arte e abilità saranno il filo conduttore del
calendario della Polizia di Stato 2016, in fase di ultimazione e destinato a
diventare un "cult".
Infatti la Polizia di Stato vuole far
in modo che i suoi calendari diventino "da collezione", qualcosa che
non vada buttato alla fine dell'anno, ma che rimanga nelle case di chi lo ha
acquistato. Quindi il fotografo, ha pensato di fare un calendario che potesse
mostrare quelle che sono le abilità, della Polizia di Stato da una diversa
prospettiva.
In ogni mese, le immagini sono
composizioni che raccontano le abilità e
la professionalità della Polizia di Stato.
Anche
quest’anno la realizzazione del calendario della Polizia di Stato ha trovato la
partenship di Unicef. Il ricavato della vendita verrà devoluto al Comitato
italiano per l’Unicef Onlus per sostenere il progetto “Sud Sudan
– protezione per i bambini
vittime dell’emergenza umanitaria” per
garantire protezione e istruzione di base ai bambini sfollati. Grazie a questa
consolidata partnership dal 2001 ad
oggi sono stati complessivamente raccolti più di 2 milioni di euro e completati
diversi progetti, di cui alcuni a sostegno dell'infanzia e contro lo sfruttamento
dei minori in Cambogia, Benin, Congo, Guinea, Repubblica Centro Africana.
Tutti i cittadini possono prenotare il calendario
da parete (costo 8 euro) e/o il calendario da tavolo (costo 6 euro), "Le prenotazioni dei cittadini saranno accettate,
entro il 21 settembre 2015, facendo un versamento sul conto
corrente postale nr. 745000, intestato a “ Comitato Italiano per l’Unicef”. Sul bollettino
dovrà essere indicata la causale “Calendario della Polizia di Stato 2016
per il progetto Unicef “ Sud Sudan – protezione per i bambini vittime
dell’emergenza umanitaria”.
Coloro che sono interessati, possono
rivolgersi all’Ufficio relazioni con il pubblico della Questura di Siena, via
del Castoro, 4, tel. 0577-201602,
esibendo la ricevuta di versamento. Qualora i cittadini
siano interessati ad acquistare più
copie da tavolo o parete, basterà indicare nel versamento la somma totale, e al
momento che verrà portata la ricevuta presso l’ U.R.P., indicare la quantità
dei calendari prenotati distinta in
quelli da parete o da tavolo.
I calendari da parete e da tavolo,saranno consegnati entro dicembre prossimo a seguito di contatto.
Dallo Zenit al Nadir con il calendario
2016 della Polizia di Stato
Un calendario da collezione presuppone
una realizzazione speciale, particolare, unica. Per il 2016 la Polizia di Stato
ha scelto un professionista del fotogiornalismo che quest’anno è stato tra i
vincitori del premio General News del World Press Photo, dal 1955, uno dei più
importanti premi fotogiornalistici al mondo.
Massimo Sestini, 52 anni è da trenta
impegnato nell’arte della fotografia e sempre alla ricerca dello scatto unico,
particolare, come quello zenitale che contraddistingue la sua firma: lo Zenit,
ovvero la ripresa perpendicolare, è una prospettiva ancora diversa e che a
livello grafico offre un impatto dimensionale totalmente opposto a quello che
si vede dal basso. Tra i suoi reportage ha documentato la stagione degli
omicidi di mafia in Sicilia, la strage di Capaci e i disastri dei terremoti di
questo trentennio.
Abituato nel suo lavoro di
fotoreporter in parte a progettare il servizio ma soprattutto a improvvisare e
a prendere decisioni al momento, il suo stile nasce proprio dalla necessità di
fare foto diverse da quella di tutti gli altri colleghi. Per questo in molte
situazioni ha realizzato scatti stando dall’alto in modo da avere una
prospettiva diversa e cogliere particolari che dal basso non si notano.
Qual è il tuo modo di affrontare un
lavoro?
Ho
imparato che nel mio modo di intendere la fotografia spesso e volentieri
all’ultimo minuto tutto cambia o potrebbe cambiare. Quindi, quando sono sul
posto, so che devo affrontare una situazione in cui anche se tutto volge al
peggio e sembra impossibile, non devo mai pensare di non farcela.
Qual’è la differenza tra il fare foto
per i giornali e fare le foto per un calendario?
Fare
un calendario è la cosa più bella del mondo perché a differenza delle foto
giornalistiche non devi stare a pensare ai tempi ristretti che hanno le
redazioni. Fare un calendario ti da la possibilità di progettare e realizzare
un’idea in totale libertà. Ti fa riassaporare il gusto di fare fotografia.
Quale è stata l’idea ispiratrice per
rappresentare la Polizia di Stato?
Rispetto
a quello che ho realizzato nel 2009 in cui ho prediletto
immagini avventurose e di reportage, questo doveva essere un calendario
memorabile, unico; quindi ho pensato a delle foto in verticale che possono
essere dall’alto verso il basso (Zenit) o dal basso verso l’alto (Nadir) di
situazioni rappresentative e operative.
Sono iniziate le prenotazioni del
calendario, cosa speri di trasmettere ai tanti affezionati della Polizia di
Stato e a coloro che lo vogliono diventare?
Vorrei
far nascere l’interesse di vedere le cose che abbiamo davanti agli occhi tutti
i giorni, da una prospettiva diversa perché questo ci da la possibilità di
apprezzarla di più, ci rende più consapevoli di quanto sia bella.
Non è la prima volta che fai lavori
con la polizia di stato, che cosa hai tratto dalle precedenti esperienze?
Mi
sono reso conto di quanto le persone che appartengono alla Polizia di Stato
svolgono il loro lavoro con dedizione,
danno il massimo anche in condizioni estreme e non parlo solo di coloro che
fanno servizio operativo ma ad esempio anche di coloro che sotto il sole
cocente fanno l’accoglienza dei migranti.
Come è nata la foto del barcone allo
Zenit che ha vinto il World Press Photo?
Sono stato 12 giorni su una
fregata della Marina impegnato in un reportage sui migranti, ed ogni giorno
sono stato in attesa del momento ideale per realizzare quello che avevo in
mente: trovarsi all’improvviso sullo Zenit di un barcone pieno di migranti e
cogliere il loro saluto di speranza per essere stati avvistati. L’attesa è
stata premiata in tutti i sensi.
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