Ero orgoglioso del Presepe realizzato in Piazza del Campo, dentro la cappella sotto la Torre del Mangia e mi vergogno che il Consiglio comunale non abbia voluto intitolare una via alla grande scrittrice fiorentina Oriana Fallaci.
Il Sindaco e i consiglieri che hanno votato contro la nostra mozione per intitolare una via alla giornalista, dimostrano una insufficienza culturale che fa vergogna alla civiltà, alla storia e alla nostra comunità.
La giornalista, italiana è tra le più grandi mai esistite, al di là della sua carriera professionale che l’ha vista come donna inviata nei luoghi più ‘caldi’ della geopolitica mondiale e che l’ha vista intervistare i più potenti dei mondo, nell’ultima parte della sua vita, ha avuto una lucida lungimiranza nel descrivere e profetizzare lo scontro culturale tra l’occidente e il mondo islamico.
La Fallaci, con chiarezza e determinazione che la contraddistinguevano, ha cercato di spronare gli Stati europei a svegliarsi per difendere la nostra cultura contro i pericoli del violento Islam, scagliandosi, come era nel suo modo di scrivere, contro la mollezza culturale occidentale.
Questa mollezza culturale, che già ci fa soccombere e ci stenderà nel giro di poco tempo, si è palesata in ogni dove, e adesso anche all’interno del Consiglio comunale senese quando è stata bocciata la mozione con motivazioni prive di qualsiasi giustificazione.
La proposta del Sindaco, di far lavorare la Commissione consiliare competente per definire un elenco di personaggi notabili della nostra città ai quali rendere omaggio, sarebbe da apprezzare se nel contempo il primo cittadino, avesse accettato la nostra mozione anche in assenza di una via o piazza da realizzare.
Sarebbe stato un segnale intelligente, non per dividere, ma per unire la nostra cultura intorno a un personaggio che può risultare scomodo a tante ideologie, ma utile per scuotere le nostre anime e le nostre coscienze, al di là del valore culturale che la Fallaci esprime.
Tralascio le bieche scuse di una Fallaci non legata con il territorio senese, considerazione che, oltre a denotare un’assenza di orizzonte culturale, è una contraddizione in termini di fronte a vie come Giuseppe Di Vittorio o Alcide De Gasperi oppure piazze come Giovanni Amendola o Giacomo Matteotti, solo x dirle alcune.
Pietro Staderini
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