“La gravità e i sintomi della malattia, di cui non si conoscono ancora le cause – spiega Canitano - variano molto in base all'età e alla precocità con cui è stata effettuata la diagnosi. L'autismo si manifesta di solito entro i tre anni di vita del bambino, con scarsa comunicazione verbale, poca socialità, ripetizione nei comportamenti, eccessiva importanza all'ordine. La diagnosi precoce è importante ma non esiste un'unica terapia. Ci sono più strategie terapeutiche che prevedono sempre il massimo coinvolgimento dei genitori”.
La partecipazione di relatori di alto profilo provenienti da importanti centri europei, italiani e americani, potrà fornire nuove indicazioni per la diagnosi e terapia di questi disturbi neuro-psichiatrici. Le relazioni saranno moderate da Michele Zappella, fondatore della scuola senese e direttore della Fondazione per la Ricerca sull'Autismo di New York, David Cohen dell'Università Pierre et Marie Curie di Parigi, Sylvie Tordjman dell'Università di Rennes, Yuri Bozzi dell'Università di Trento e Maria Luisa Scattoni dell'Istituto Superiore di Sanità di Roma. Alexander Kolevzon, direttore del centro per l’Autismo del Mount Sinai Hospital di New York, presenterà una lettura magistrale sulle nuove terapie per i disturbi dello spettro autistico.
Siena è centro di riferimento nazionale per l'autismo grazie all'esperienza pluriennale e alle più moderne terapie utilizzate. “Il 95% dei nostri pazienti – aggiunge Hayek – nella maggior parte dei casi affetti da disturbi dello spettro autistico, proviene da fuori Toscana. Nel 2015 tra nuovi ricoveri e controlli abbiamo registrato circa 500 casi. C'è molta più attenzione e conoscenza, rispetto al passato, nel riconoscere i casi di autismo e poter quindi effettuare la giusta terapia può consentire di avere migliori risultati, soprattutto in giovane età”. Una sessione sarà dedicata anche agli studi di genetica in quest'ambito.