Nonostante la revoca dell'autorizzazione da parte dell'Università di Siena, e grazie al crowdfunding che in tre ore ha permesso di raccogliere i fondi per le spese essenziali, la conferenza sulla questione israelo-palestinese a Siena si farà.
Il 7 ottobre Cravos, l'organizzazione studentesca, come previsto, sarà al Polo Mattioli nell'Aula Cardini alle ore 16, per un evento aperto alla città, nel triste anniversario dell'attacco missilistico di Hamas nella Striscia di Gaza.
L'evento dal titolo "J'Accuse: conferenza sulla questione Palestinese" approfondirà le complesse dinamiche del conflitto israelo-palestinese riflettendo sulle sue implicazioni globali. Noti relatori tra cui lo storico israeliano Ilan Pappè, la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese, l'attivista italo palestinese Karem Rohana e il divulgatore di geopolitica Giuseppe Flavio Pagano parleranno delle cause storiche e giuridiche della questione israelo-palestinese.
''Abbiamo deciso di andare avanti perché la scelta del Senato Accademico secondo noi rappresenta un atto di censura politica che non possiamo accettare - commenta Samuele Picchianti, presidente del consiglio studentesco di Unisi -, Il 7 ottobre, proprio per la sua gravità sostanziale e simbolica, porta con sé la necessità di parlare e di confrontarsi.''
''Il 7 ottobre segna un tragico anniversario per gli israeliani, per i palestinesi e l’intera comunità internazionale, ma non possiamo ignorare che le radici del conflitto sono ben più profonde - si legge nel comunicato di Cravos -. Attualmente la Striscia di Gaza è rasa al suolo dall’aggressione israeliana, la Cisgiordania è disseminata di insediamenti di coloni sionisti e i rifugiati palestinesi nel mondo ammontano a circa 5,9 milioni di persone (fonte Unrwa). In questo contesto, il 7 ottobre abbiamo deciso di non accettare il silenzio imposto dall’Università. Crediamo che questa data, proprio per la sua gravità sostanziale e simbolica, porti con sé la necessità di parlare, di non voltare lo sguardo, senza “la paura di essere strumentalizzati”.''
Il crowdfunding che ha sopperito alla mancanza di autorizzazione del Senato Accademico è da notare: in pochissimo tempo il finanziamento è stato ottenuto grazie alle donazioni su GoFundMe.
''La forte opposizione espressa dal Senato Accademico, in contrasto con il sostegno ricevuto da numerosi docenti, lavoratori e studenti dell'Ateneo e di altre Università, non ostacolerà lo svolgimento pacifico della conferenza. Tuttavia, la revoca dell'autorizzazione ha comportato la perdita del finanziamento inizialmente previsto per aver partecipato e vinto il bando “InFondoèCultura” dell’Università di Siena'', scrivono gli studenti di Cravos. ''Con grande soddisfazione, la nostra campagna di raccolta fondi aperta alla comunità accademica e alla città in meno di 3 ore ha raccolto 1800 euro per alloggio e trasporto ospiti e spese di pubblicità, a dimostrazione che tantissime persone hanno a cuore la questione palestinese e vogliono fortemente che la conferenza si svolga''. Ilan Pappé e Francesca Albanese avevano scritto al Rettore Di Pietra per spiegare le ragioni della conferenza alla fine di settembre per far presente che entrambe le prospettive della questione mediorientale saranno analizzate. Ma il rettore Di Pietra, nel notare che l'Unisi ha ''chiesto varie volte allo stato italiano di riconoscere lo stato palestinese'', aveva risposto con la richiesta di trovare una data differente per la conferenza, dato che il 7/10 potrebbe dare adito a ''forti strumentalizzazioni a carattere politico e mediatico'' e che il finanziamento non sarebbe stato negato in caso di cambiamento della data.
Annalisa Coppolaro