Il Tennis Club di Sinalunga si appresta a giocare la terza giornata del campionato italiano di Serie A1, il torneo italiano tennistico più prestigioso, dopo la brillante vittoria della settimana scorsa contro il Circolo Tennis Rovereto. Domenica prossima, ancora sui campi sinalunghesi, andrà in scena la difficile sfida contro il T.C. Genova 1893. Alla vigilia delle partite abbiamo scambiato due parole con Luca Vanni, uno tra i protagonisti dell’escalation del tennis sinalunghese e di alcuni recenti risultati davvero sorprendenti.
Luca, raccontaci la tua storia, dagli anni difficili ai successi di oggi?
Ci ho sempre creduto, anche nei momenti più bui, quando alcuni gravi infortuni mi hanno tenuto fermo a lungo. Anzi, è stato proprio allora che mi sono dato degli obiettivi e ho maturato la convinzione di mettercela tutta per raggiungerli. E’ andata meglio del previsto, sono arrivato nei primi 100 giocatori del mondo, cosa difficile anche da immaginare. Attualmente sono centoventesimo, ma voglio tornare nei primi 100, la mia storia dimostra che non bisogna arrendersi mai e crederci davvero.
A 30 anni stai vivendo il momento migliore della tua carriera sportiva. Te lo aspettavi?
Non me lo aspettavo fino in fondo, ma ho lavorato duro per vivere un’annata da sogno. La finale del Torneo ATP di San Paolo è stata l’impresa più importante grazie alla quale ho raggiunto la posizione n. 100 del mondo. Ma nel 2015 ho giocato anche due grandi slam, il Main Draw del Roland Garros e di Wimbledon. Inoltre ho vinto il Master 1000 di Madrid battendo Tomic, il n. 18, che mi aveva eliminato a Parigi. C’è stata poi la grande soddisfazione della convocazione in nazionale per la Coppa Davis e naturalmente i successi con il T.C. Sinalunga con la promozione in Serie A1.
Il grande tennis italiano a Sinalunga, con una squadra composta da argentini, polacchi e sinalunghesi doc, è un mix insolito, ma di successo, qual è il segreto?
Per fare grandi risultati serve un grande spirito di squadra. Con Nahuel Fracassi, Giovanni Galuppo e Federico Polvani giochiamo insieme da anni, abbiamo vissuto il circolo e l’amore verso il circolo. Il polacco Dawid Olejniczak è arrivato dopo, ma ormai è uno di noi. Completano la rosa il veterano Giacomo Grazi, l’argentino Tenconi e il giovane Licciardi. Insomma siamo come una famiglia e il Presidente del Circolo Marzio Bernardini come il capofamiglia. Il segreto è questo: passione e amicizia. E naturalmente anche un po’ di talento, perché poi le partite bisogna vincerle…
Quali sono gli obiettivi di una “matricola” come il T.C. Sinalunga per la prima volta in A1?
Competeremo con squadre che hanno un’altra tipologia di storia, di circolo, di investimenti, ma ci teniamo stretti la nostra dimensione e le nostre caratteristiche. Vogliamo restare in A1 e toglierci qualche bella soddisfazione, per ora abbiamo fatto bella figura, siamo contenti, ma non appagati. Domenica prossima contro Genova è una bella sfida, di livello, abbiamo anche bisogno di sentire il calore dei nostri tifosi, quindi vi aspettiamo ai campi di gioco.