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DOMENICA 17 SETTEMBRE TORNA IL BRUSCELLINO PER LE PIAZZE DI MONTEPULCIANO

News inserita il 11-09-2017

Domenica 17 settembre torna il Bruscellino, uno spettacolo che dal 2009 la Compagnia del Bruscello offre a Montepulciano, con rappresentazioni in alcune piazze Poliziane. Le rappresentazioni itineranti della Compagnia Popolare si svolgerà alle ore 17 Piazza Grande, alle ore 18 Piazza delle Erbe e infine alle ore 19 davanti al sagrato di S. Agostino.

Il bruscellino è una forma di spettacolo che si discosta molto dal Bruscello che è rappresentato nei giorni di Ferragosto in Piazza Grande, ma è più simile alla forma del vecchio Bruscello che era rappresentato nelle aie all’ombra di un arboscello o nei mercati paesani durante le varie sagre della civiltà contadina della Valdichiana.

Il bruscellino di quest’anno metterà in scena la storia di Fra’ Cipolla, ispirato dal personaggio protagonista della sesta giornata del Decamerone, insieme al suo compare Guccio, due individui che girano i paesi truffando la gente. Il bruscellino aggiunge all’episodio della piuma dell’Arcangelo Gabriele, altri espedienti che rinforzano l’aspetto dell’imbroglio del finto frate. Sotto la guida di Franco Romani, accompagnati dalla fisarmonica del Maestro Luciano Garosi, sarà presente una compagnia di bruscellanti formata da Stefano Bernardini, Marco Banini, Sabrina Dottori, Paolo Parissi, Claudio Bernetti, Stefano Banini, Elena Cappelli, Franco Capitini, Michele Morgantini, Andrea Paolessi, Elisabetta Canapini. Sarà inoltre presente Roberto De Pascali nel ruolo dello Storico e Alessandro Zazzaretta nel ruolo del Cantastorie.

L’antica forma di Bruscello prevedeva l’arrivo della compagnia con in testa il vecchio, portando una fronda d’albero adornata da fiocchi colorati e campanelli; accompagnati dalla fisarmonica, si cantava la storia in ottava rima. Di solito le vicende erano riprese dalla Bibbia, dalla storia romana o un fatto cavalleresco; le storie erano note a tutti, bastava un accenno e ognuno sapeva l’argomento. Vicende scarne, i personaggi pochi e ben definiti, le situazioni semplificate al massimo: amore, gelosia, vendetta, inganno, ansia di giustizia e gloria. Ma con i poveri mezzi davanti alla fantasia avida dei contadini si apriva un mondo ideale di bellezza, di giustizia, di valore. Simbolica la scena, che era solo lo spazio intorno all’albero rizzato nel luogo deputato alla rappresentazione. Simbolici i gesti, quasi ritualizzati. Simbolico il costume: bastava una corona per essere Re, la spada di legno per rappresentare il soldato, il manto colorato per i personaggi di cavalieri e dame, una mantella di balla per diventare popolani o contadini. Simbolica la musica, che serviva come accompagnamento, come corda di recita e sottofondo della narrazione.

 

 

 

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