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"UN PALLONE PER AMICO", ALLENAMENTI CALCISTICI NEL CARCERE DI RANZA

News inserita il 24-01-2015

Il progetto realizzato a partire dallo scorso febbraio è nato dalla collaborazione del CSI con la casa circondariale di San Gimignano.

"Ogni conclusione, sia essa parziale o definitiva, di un progetto, una ricerca, una “missione”, reca con sé la necessità di riflettere intimamente e pubblicamente su quanto fatto: nello specifico, allenare al gioco del calcio (una piccola parte) parte della popolazione detenuta nel carcere di Ranza – S. Gimignano, ha costituito lo svolgersi di un programma gestito dal CSI in collaborazione con la suddetta casa circondariale al fine di introdurre un elemento ludico e distensivo in un luogo in cui tutto è serio, alla ricerca di un senso che andasse oltre il semplice giocare a pallone, con la vocazione per l’appunto di fare del bene agli altri e a se stessi sia con leggerezza sia con impegno."
Queste le parole contenute nella relazione finale sul progetto realizzato dal CSI e iniziato nel febbraio 2014 volto a dar vita a degli allenamenti calcistici effettuati all'interno del carcere di Ranza.
"10 mesi scanditi da allenamenti con cadenza quindicinale, dallo stridore delle porte, dal rumore dei palloni contro i muri di cemento, dalla fonetica delle diverse lingue dei carcerati partecipanti all’iniziativa, dal suono silenzioso ma intenso delle strette di mano ad aprire e chiudere ogni sessione." Così continua la relazione, che sottolinea come a prendere parte agli allenamenti siano stati ragazzi e adulti, di età variegata e nazionalità differenti che vista la presenza fissa di circa una quindicina di elementi sono riusciti a realizzare una vera e propria squadra.
"Il luogo adibito agli allenamenti- prosegue poi il comunicato- è un quadrato di cemento con porte disegnate, impraticabile perché eccessivamente scivoloso in caso di pioggia, il recupero dei palloni finiti oltre la cinta muraria non sempre avviene (se non dopo sollecitazioni), il materiale reperito dall’esterno (palloni, casacche, maglie, coni) viene trattenuto in carcere ed è soggetto a dispersione e logoramento, il campo che idealmente sarebbe destinato alle partite di calcio giace in condizioni di trascuratezza evidente (mancanza di linee, erbacce incolte, rifiuti accumulati all’interno) e difficilmente viene messo realmente a disposizione dal momento che la sua ubicazione in Alta Sicurezza richiederebbe uno spostamento di detenuti e forze dell’ordine che il carcere dichiara di non poter affrontare.
Nonostante questi dati, che ci auspica trovino una soluzione nel prosieguo degli allenamenti, nel mese di giugno è stato possibile organizzare – con la collaborazione di tutte le parti in causa – una partita fra una selezione esterna di giocatori affiliati al CSI e la squadra messa su in carcere, la quale è risultata vittoriosa, ma soprattutto ha ricevuto i complimenti del personale di polizia per l’atteggiamento in campo e nelle fasi precedenti e successive all’evento.
In definitiva, un comportamento sportivo e caratteriale che genera gratificazione per il lavoro svolto, ma soprattutto la spe … Ranza che un tale progetto sportivo e sociale conosca continuità, supporto e coinvolgimento."

 

 

 

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