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PILLOLE DI SALUTE: I DOLORI AL TALLONE

News inserita il 22-10-2014


Un disturbo poco simpatico che esplode soprattutto nella stagione di sandali e zeppe. Non a caso, all’origine spesso vi sono delle scarpe inadatte. A cura del dottor Fabio Colonnello.


Si chiama tallodinia o dolore calcaneare, termine che allude a quelle fitte al tallone che compaiono soprattutto al mattino, appena appoggi i piedi per terra e cominci a camminare. Un disturbo poco simpatico che esplode soprattutto nella stagione di sandali e zeppe. Non a caso, all’origine spesso vi sono delle scarpe inadatte: suole in gomma troppo rigida, tacchi alti in gomma o legno massiccio monoblocco (come nelle zeppe), che obbligano il corpo a scaricare il proprio peso non solo sull’avampiede ma anche sulla sua parte posteriore. Si viene così a creare un’anomala distribuzione dei pesi che interessa soprattutto le donne con arco plantare molto arcuato, portate a scaricare il peso sul tallone.

La causa più comune di tallodinia è la fascite plantare, infiammazione della fascia tendinea che passa sotto l’arco plantare, nel punto di inserzione al tallone. E’ una lesione da sovraccarico funzionale , tipica  del corridore o comunque dell’individuo che pratica attività sportiva in cui si richiede massima flessione plantare del piede e contemporanea estensione delle dita.

La tallodinia è infatti una patologia che spesso interessa gli atleti, a causa dell’uso di ortesi inadeguate (scarpe con appoggi interni che accentuano il varismo o il valgismo del calcagno), eccessivi carichi di lavoro (troppe sedute di allenamento prolungate eccessivamente nel tempo), superfici di allenamento troppo dure (il cemento ad esempio), numero elevato di gare in brevi archi di tempo, etc.

Fattori predisponenti sono sicuramente rappresentati dalla posizione del calcagno rispetto all'asse dell'arto: un calcagno valgo o varo, oppure una spina calcaneare (protuberanza ossea che si forma sul calcagno) favoriscono l'insorgenza di tallodinia poiché inducono un alterato carico sulle aree interessate.

Cosa fare se il tallone è in fiamme? La prima misura antidolore consiste nel tenere appoggiata la parte posteriore del piede su un pacchetto di ghiaccio, che allevia l’infiammazione. Poi è bene fare un po’ di stretching: basta afferrare con la mano opposta le dita del piede e tirarle insieme verso il ginocchio, in modo da distendere tutta la fascia plantare. Spesso vengono prescritti degli antiinfiammatori e, nel caso il dolore non passi, è consigliabile effettuare un esame baropodometrico adeguato, associato eventualmente ad una radiografia dei piedi, per fornire informazioni utili ad escludere ed eventualmente correggere quei fattori che possono contribuire all'insorgenza della tallodinia. Le talloniere di sostegno in silicone possono fornire un supporto di notevole interesse, tuttavia il loro uso non sempre è adeguato e va valutato caso per caso. In alcuni casi il recupero precoce può essere agevolato da applicazioni fisioterapiche in sede: ionoforesi medicata, laser, magnetoterapia, ultrasuoni , onde d’urto(la cui scelta varia sulla base delle indicazioni dello specialista).

A cura del Dottor Fabio Colonnello

Fisioterapista – Osteopata presso lo Studio Arbia

0577 366223

www.fabiocolonnello.it

 

 

 

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