VAL D’ORCIA, SCENARIO INIMITABILE PER FILM D’AUTORE

News inserita il 09-12-2016 - Ok Siena

Un territorio apprezzato da registi di fama mondiale che ha prodotto capolavori del cinema  

Spesso dimentichiamo che viviamo in un posto meraviglioso, ricco di aspetti naturalistici che in molti ci invidiano.

La Val d’Orcia, connubio di arte e paesaggio, spazio geografico ed ecosistema, è, ad esempio, l'espressione di meravigliose caratteristiche naturali ed anche il risultato e la testimonianza della gente che vi  abita.

Secondo l'Unesco questa valle è un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel Rinascimento e rispecchia gli ideali del "buon governo" (XIV e XV sec.)  in cui l’armonia tra l’uomo e la natura raggiunge livelli sublimi.

Le dolci colline ricoperte da una fitta vegetazione di vigneti, oliveti, cipressi, faggeti e castagneti, interrotta da antichi abitati di origine medievale, case rurali e rocche con torri impervie che si disperdono nell'isolata e tranquilla natura dei luoghi: è questo lo scenario che si presenta agli occhi del visitatore della Val d’Orcia, scenario suggestivo, proprio come ritratto dai maestri della Scuola Senese.

La Val d’Orcia, proprio per la sua estrema bellezza da una parte, ma anche perché tramite la via Cassia ha consentito per millenni le comunicazioni tra Roma ed il nord Italia, è stata il set cinematografico per antonomasia nel senese.

Vediamo a tal proposito alcuni dei film che sono stati girati in questa zona;  
partiamo proprio dal “L’Arcidiavolo” (1968) diretto da Ettore Scola  con attori che hanno fatto la storia del cinema italiano come Vittorio Gassman.

La vicenda narrata nel film si svolge nel 1478, quando Papa Innocenzo VIII e Lorenzo de Medici decidono di firmare una pace dopo un lungo periodo di ostilità. L'inferno, con a capo Belzebù, ne è scosso e teme per la propria sorte: per questo viene deciso di inviare sulla terra l'arcidiavolo Belfagor il quale, assunte sembianze umane, uccide Franceschetto Cybo, il figlio del Papa, destinato a sposare la figlia di Lorenzo de' Medici, e ne assume l'identità.

In questo corto molte sono le scene girate a Pienza, difatti  Palazzo Piccolomini, Piazza Pio II e i palazzi circostanti fanno da “quinta” ad alcune scene del film, intrecciandosi con i palazzi e i giardini di Firenze e Montepulciano.

Nello stesso anno viene girato, nelle medesime location, anche il film  “Romeo e Giulietta” firmato dal grande ed inimitabile  Franco Zeffirelli vincitore di ben 2 premi Oscar.

Il racconto è quello classico dell'opera shakespeariana ambientata nel '500 a Verona per poi girarne alcune a Pienza nel cortile di Palazzo Piccolomini  ed una notturna tra Romeo e i suoi amici è girata in Piazza Pio II e lungo Corso Il Rossellino.

Facendo un piccolo salto temporale (non potremmo in un solo articolo scrivere tutti i film girati nella Val d’Orcia), passiamo al cortometraggio “Donne  con le gonne” (1991)del regista Francesco Nuti : Renzo si innamora dell’irrequieta femminista Margherita, con cui ha un rapporto assai turbolento a causa dell'emancipazione di lei. Renzo, dopo il matrimonio decide di sequestrare la moglie, segregandola in un casolare di campagna e costringendola al suo ruolo di casalinga. Arrestato, viene condannato a tre anni ma una volta fuori, continua nei litigi e nell'ineluttabilità del rapporto con la forte personalità della donna, con cui, malgrado tutto, invecchierà.

Ecco, che anche qui “interviene” la Val d’Orcia: il casolare dove Renzo viene portato da Margherita ed in cui alloggia la “comune” della moglie femminista è il podere Palazzolo, sotto Monticchiello.

Passiamo poi a “Sogno di una notte di mezza estate” (1999)  di Michael Hoffmann  con attori del calibro di Kevin Klain, Michelle Pfeiffer, Rupert Everett.

Il film trae spunto e segue l'opera di Shakespeare per quasi tutta la trama. Questo adattamento del 1999 trasferisce il luogo in cui si svolge la commedia in Toscana, alla fine del XIX secolo. In questo film ritroviamo una panoramica dalla Val d'Orcia verso Pienza che apre il film e ritorna varie volte all'interno della scenografia, inoltre molte scene all'aperto sono state girate nelle strade sterrate sotto Pienza, sia dal lato valdorciano che a nord, verso Cosona; da quest'ultima località si vede ancora nitido lo skyline della città di Pio II.

Ultimo film di cui voglio scrivere oggi, (pur sapendo di averne saltati altri importanti) è quello su  Gino Bartali , il cui titolo è “Gino Bartali:l’intramontabile” (2006) di Alberto Negrin  con Francesco Favino e Nicole Grimaudo.

La fiction ripercorre la vita di Gino Bartali, mito del ciclismo, ritraendo una pagina storica importante dell'Italia, e coinvolgendo un altro gigante della bicicletta, il suo celebre ed eterno rivale Fausto Coppi.

Per chi non lo avesse saputo, molte scene sono state girate nella Val d’Orcia, nei pressi di Cosona e Lucignano d’Asso.

Ed eccoci qui, alla fine di un percorso cinematografico, sicuramente non esaustivo, nella terra della Val d’Orcia, in quella terra dove i cipressi, i cosidetti alberi blu, sono la bussola virtuale, le sentinelle che accompagnano il viaggiatore e il telespettatore in un viaggio ad un tocco dal sublime.

Chiara Lenzini

 

 

 

 

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