STORIA DEL PALIO: I POSTI AL CANAPE

News inserita il 30-01-2017 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Come è cambiato nei secoli il sistema di sorteggio della mossa.

L’articolo 85 dell’odierno regolamento per il Palio descrive con dovizia di particolari le modalità utilizzate per il sorteggio dei posti al canape per la carriera. Il “mezzo meccanico”, così lo chiama il regolamento, con cui ancor oggi si effettua tale sorteggio fu inventato dallo Sprugnoli nel 1950. Prima di allora le modalità per stabilire l’ingresso alla mossa cambiarono svariate volte.

Prima del 1788 infatti, il posto al canape era stabilito dall’ordine con il quale venivano assegnati i cavalli la mattina della tratta, come risulta anche dall’articolo XV del regolamento del 1721 (“le contrade…dovranno stare alla mossa in quel luogo che gli toccherà in sorte il giorno in cui si distribuiranno i cavalli”). Così facendo però l’ordine risultava già noto a tutti tre giorni prima della carriera, consentendo alle contrade, ma soprattutto ai fantini, di poter pianificare al meglio i loro accordi e gli intrighi per far vincere quella contrada o per danneggiare il fantino sgradito. I seri incidenti accaduti nella mossa del 2 luglio 1788 indussero il Magistrato Civico a porre dei rimedi definitivi. Protagonista in negativo di quel Palio fu un fantino che numerose volte e abbiamo menzionato nei nostri scritti e cioè Isidoro Bianchini detto Dorino, passato alla storia sia per le sue 13 vittorie riportate, ma anche per le tante, atroci scorrettezze subite dai colleghi che non sopportavano né la sua egemonia né le sue abituali spacconate. Dorino, che correva nella Lupa con il miglior cavallo, si trovava accanto al canape a Marcaccio, fantino della Giraffa ed a Ciocio della Pantera i quali, disinteressandosi totalmente della vittoria, ebbero come unico fine quello di castigare il Bianchini, trattenendone il cavallo ed impedendogli così di prendere il via, favoriti anche dalla preventiva conoscenza dell’ordine alla mossa. La vicenda continuò anche a terra in quanto i tre furono pure autori di una violenta rissa sul tufo, venendo separati a stento dalla forza pubblica. Per impedire simili accadimenti, l’8 luglio fu emanato un editto in cui fu stabilito che, a partire dai palii successivi, i fantini avrebbero dovuto entrare al canape secondo l’ordine scaturito da un sorteggio da effettuarsi pochi minuti prima della corsa. Ma la nuova norma ebbe vita assai breve. Nel primo Palio in cui essa fu applicata, la mossa dovette essere data due volte a causa delle ripetute scorrettezze dei fantini. Nel primo tentativo infatti, Marcaccio che in quell’occasione vestiva il giubbetto della Tartuca, trattenne palesemente Biggeri, fantino della Torre, che rispose alla provocazione con una violenta nerbata. I giudici della mossa rispedirono indietro tutti i fantini e, volendo garantire la segretezza della mossa, effettuarono un ulteriore sorteggio, facendo inoltre accompagnare i fantini al canape da alcuni soldati. La nuova regola fu inoltre criticata aspramente anche dalle contrade, che espressero numerose perplessità sulla regolarità del sorteggio, chiedendo a gran voce di potervi assistere con alcuni rappresentanti. Meno di un anno dopo la sua entrata in vigore, l’innovativa norma fu abrogata “per motivo di insufficienza di tempo a compiere l’operazione necessaria”, come si legge nei documenti. Il 9 giugno 1789, il Magistrato Civico presieduto dal Gonfaloniere Bulgherini cambiò nuovamente le regloe, confermando il sorteggio per determinare i posti al canape da svolgersi la mattina del Palio alla sola presenza dei giudici della mossa, impedendo quindi la partecipazione delle contrade. L’esito del sorteggio doveva poi essere trascritto in alcune note da consegnarsi al Tenente di Piazza per la chiamata ed al capitano di ciascuna contrada al momento dell’ingresso della rispettiva comparsa nel Campo, in modo che i dirigenti potessero avvisare i fantini del posto loro assegnato.

Davide Donnini

Foto tratta da: www.ilpalio.org

 

 

 

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