RITORNO A CAGLIARI, 28 ANNI DOPO IL MIRACOLO DELLA "BABY TICINO"

News inserita il 23-02-2018 - Mens sana Basket

Nel 1990 l'ultima partita ufficiale al PalaPirastu: la vinsero Frosini, Braccagni, Aprea e Di Giuseppe 

La Mens Sana si appresta a tornare sotto la cupola del PalaPirastu. Non ci giocano da una vita (almeno a livello ufficiale), i biancoverdi, in quell'impianto, che fino a qualche anno fa veniva chiamato PalaRockefeller (dal nome della via, solo quello...) e che durante gli anni Settanta si riempiva di entusiasmo per le partite del Brill Cagliari, avversario della Sapori nei primi tempi della serie A.
La Cagliari di oggi è una società nuova, creata in estate per permettere alla Dinamo Sassari di avere una “cantera” dalla quale, eventualmente, attingere e iscrittasi all'A2 acquistando i diritti ceduti da Ferentino. Nessun legame, insomma, col Brill, qualche aggancio invece (per il settore giovanile) con l'Esperia, altro storico club cittadino che la Mens Sana ha avuto modo di affrontare più volte sul finire degli anni Ottanta e che riporta alla mente proprio l'ultima sfida disputata nel palazzetto di viale Rockfeller.

Contestualizziamola meglio, quella sfida, che all'epoca in casa biancoverde fece gridare al miracolo. E' il 14 gennaio del 1990, sedicesima giornata di un campionato di B1 che, in quel momento, vede Siena, targata Ticino Assicurazioni, seconda in classifica dietro la Sangiorgese.
La Mens Sana arriva a Cagliari senza una delle sue punte di diamante, Diego Pastori, e con il rincalzo Battistella ingessato ad una mano per un colpo ricevuto la settimana prima a Ragusa, può non sembrare un grande problema per una squadra forte come quella di viale Sclavo ma col passare dei minuti (e le uscite per cinque falli di Battisti, Guerrini, Brumatti e Giroldi) coach Dado Lombardi si ritrova in piena emergenza e deve guardare in panchina, gettando nella mischia i ragazzini aggregati per l'occasione. Uno di loro, Alessandro Frosini, è destinato ad una grande carriera ma in quel momento non è neppure maggiorenne, gli altri sono Francesco Braccagni e Daniele Aprea, i quali anni dopo si ritroveranno assieme portando in B la Virtus Siena, poi c'è Vincenzo Di Giuseppe, che a Siena è arrivato da Foggia e che oggi insegna minibasket ai bimbi di Bahia, in Brasile: giusto per far capire la situazione, sommando l'età di ciascuno di loro non si arriva neppure a 75 anni.
La partita sta andando male, l'Esperia è sopra di cinque punti a 3' dalla fine ma Maurizio Lasi la raddrizza allo scadere mettendo tre tiri liberi (75-75) e portandola al supplementare. Qui succede l'incredibile, perchè anche Visigalli esce per falli e Lasi si ritrova, da solo, in campo con quattro junior che il parquet non lo hanno praticamente mai visto fino a quel momento. Quei ragazzi, che il grande e sfortunato Luca Finetti plasma ogni giorno in palestra, diventano gli eroi di un pomeriggio pazzesco, mandando in corto circuito avversari ben più esperti (di là c'è il “vecchio” Serra, ci sono Foschini, Zeno, Turella e Zorzolo, ottimi specialisti nonostante i loro nomi siano passati nel dimenticatoio) ed il pubblico di casa. Difendono tutti come matti, di sicuro spronati dalle urla di Lombardi, e regalano perle quando vanno in attacco: inizia Di Giuseppe, che si butta dentro e segna appoggiando al tabellone, Braccagni si inventa uno slalom pazzesco e ne mette due alzando l'arcobaleno, poi serve a Frosini l'assist del canestro partita mentre l'Esperia è alle corde e si arrende.
Il tabellone dice 86-88 per la Ticino, Finetti abbraccia tutti i suoi pupilli ed esce dal campo tarantolato, prendendosi una salva di fischi ed offese che certo non merita (ma si sa come vanno le cose in certi frangenti), tutti gli altri si stropicciano gli occhi per come sono andate le cose. A fine stagione la Mens Sana chiuderà al primo posto (+2 su Trapani, che vantava il 2-0 negli scontri diretti contro i biancoverdi...) proprio grazie a quei due punti strappati dai suoi “ragazzini terribili”. Eroi per un giorno, d'accordo, eppure fondamentali per la promozione che sarebbe venuta a maggio, dopo il playoff contro Imola.

Matteo Tasso

 

 

 

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