POGGIBONSI, SEQUESTRATA E COSTRETTA A VIOLENZE. ARRESTATO UN ALBANESE

News inserita il 03-05-2016 - Cronaca Siena

Sequestrata una giovane di 27 anni.


 

La promessa di un lavoro in Italia e la speranza di aver trovato un uomo che la amava, hanno fatto cadere in una terribile trappola una giovane albanese di 27 anni che per giorni è stata segregata in casa e costretta a subire violenze di ogni genere. L’aguzzino, anche lui albanese 37enne – L.B. le sue iniziali – è stato arrestato dai carabinieri con la gravissima accusa di sequestro di persona e lesioni personali.
La triste vicenda ha inizio alcuni mesi fa quando l’uomo, operaio edile in Italia da anni e residente in Valdelsa, si è recato in Albania dai familiari dove ha conosciuto la connazionale. Dopo aver corteggiato la ragazza l'uomo le ha quindi chiesto di raggiungerlo in Italia per iniziare una relazione stabile. La giovane ha iniziato a prendere tempo chiedendo ai familiari di aiutarla ad iniziare una nuova vita in Italia dove, nel frattempo, l’uomo pare avergli trovato un lavoro. Dopo alcune settimane la ragazza, trovati i soldi per il viaggio e convinta dall’uomo, ha deciso di lasciare la famiglia per raggiungere l'Italia. Giunta a Poggibonsi lo scorso 20 aprile, la ragazza è stata prelevata dal connazionale e condotta presso un’abitazione a Staggia dove l'uomo le ha tolto i documenti, i soldi ed il cellulare.

Subito dopo è stata rinchiusa in uno scantinato e minacciata. Nelle intenzioni dell’uomo non c’era nessuna voglia di mettere su famiglia, ma solo la spietata volontà di costringere la giovane a fare la prostituta. Trascorrono i giorni e l’albanese, al fine di “piegare” la ragazza, le usa violenza e la riempie di botte, la umilia e cerca di destabilizzarla psicologicamente: se vuole vivere deve fare ciò che l’uomo le dice di fare, deve prostituirsi.

La ragazza non ha ceduto al suo aguzzino, continuando ad essere picchiata e sottoposta a privazioni ed umiliazioni. Un massacro che è proseguito fino a quando l’uomo per errore ha perso dalla tasca dei pantaloni il proprio cellulare con cui lei è riuscita a chiamare la sorella che si trova a Grosseto. Nella brevissima telefonata la giovane ha spiegato di essere stata sequestrata dicendo di trovarsi in una casa isolata vicino Poggibonsi.

E' stato allora che l’uomo è rientrato in camera strappandole il cellulare di mano e chiudendo la conversazione.

Da qui la sorella della giovane ha lanciato l'allarme chiamando subito i carabinieri, che hanno provato a rintracciare il segnale del telefono dal quale è partita la chiamata di aiuto, che però, nel frattempo, era stato spento dall’albanese.

Trascorrono le ore ma, nonostante gli sforzi dei militari, nessun elemento sembra poter dare indizi circa il luogo dove la giovane è rinchiusa, finchè, a notte fonda, presso la centrale operativa dei Carabinieri di Poggibonsi, arriva la chiamata di un cittadino che si lamenta per le urla e le grida di donna provenienti da una casa di Staggia. Dopo pochi minuti i carabinieri sono riusciti ad individuare l’abitazione facendo irruzione al suo interno.

La scena che hanno davanti non lascia dubbi: è quella la giovane che stavano cercando. Immediatamente soccorsa, la ragazza è stata portata in caserma dove ad attenderla, oltre a personale medico, c’era la sorella che, nel frattempo, era arrivata a Poggibonsi per cercarla.

 

 

 

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