NEI: L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE

News inserita il 13-02-2017 - Ok Siena

Le risposte alle più comuni domande sui nevi a cura della Dottoressa Filomena Mandato, medico specialista in Dermatologia e Venereologia

Nell’articolo di oggi vi proporremo un’intervista alla dottoressa Filomena Mandato, specialista in dermatologia e venereologia che risponderà alle più comuni domande sui nevi o nei, in modo da riuscire ad aiutarvi a fare chiarezza e a capire qual è il momento di rivolgersi a un dermatologo.

D: Dottoressa, tutti devono farsi controllare i nei o solo i soggetti che ne hanno di più o che ne hanno di un certo tipo?

R: Il controllo dei nei annuale dovrebbe far parte degli appuntamenti fissi sulla nostra agenda, al pari di altri tipi di screening periodici relativi al nostro stato di salute. La prevenzione e la diagnosi precoce restano tuttora le migliori armi a disposizione contro il tumore cutaneo più pericoloso: il melanoma.

D: Dottoressa, a che età bisogna cominciare ad andare da un dermatologo per controllare i nei?

R: Alla nascita la cute del neonato viene ispezionata dai pediatri: la visita dermatologica si rende necessaria solo in caso di presenza di anomalie cutanee. Fino alla pubertà generalmente i controlli dei nei, quando presenti, possono essere più diradati rispetto all’età adulta, a meno che non compaiano nei a rapida crescita ed estensione o non vi siano nevi “congeniti”. Il consiglio che mi sento di dare ai genitori che ci leggono  è quello di chiedere suggerimenti al proprio dermatologo su come proteggere dal sole la cute dei propri bambini , poiché è stato dimostrato che le scottature solari in età pediatrica rappresentano uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di tumori cutanei.

D: Quante volte all’ anno dobbiamo fare la visita di controllo dei nei?

R: In assenza di particolari fattori di rischio basta far controllare i propri nei una volta l’anno. E’ il dermatologo a segnalare al paziente la necessità di controlli più ravvicinati e a stabilirne la cadenza sulla base di particolari fattori di rischio tra cui: la presenza di molti nei o di nei atipici, la familiarità per tumori cutanei, l’uso di farmaci immunosoppressori e l’anamnesi remota positiva per melanoma. E’ buona regola per tutti, al di là dei controlli “programmati”, sottoporsi rapidamente a una visita dermatologica qualora ci si accorgesse della comparsa di nuovi nei o di significativi cambiamenti a occhio nudo a carico di qualcuno dei nei già presenti. A tal proposito è utile farsi aiutare anche dai propri familiari a controllare le aree, come il dorso o il cuoio capelluto, difficilmente ispezionabili con l’auto-osservazione.

D: Quando un neo è considerato sospetto, necessariamente va rimosso?

E’ molto utile integrare i dati anamnestici, cioè il “racconto” del paziente , all’esame clinico e all’esame dermatoscopico in epiluminescenza che consente di vedere strutture del neo non visibili a occhio nudo. In caso di dubbio il neo può essere fotografato in epiluminescenza e rivalutato successivamente acquisendo nuove immagini e confrontandole. Se invece il sospetto di malignità è subito elevato, è meglio procedere con l’asportazione.

D: Come avviene la rimozione del neo? 

R: Generalmente si tratta di un intervento in anestesia locale, cioè viene “addormentata” solo la piccola area di cute che include il neo. E’ un intervento ambulatoriale, della durata di circa mezz’ora e il paziente può subito tornare alle proprie attività quotidiane nella maggior parte dei casi. Viene poi effettuato un esame istologico sul neo asportato da uno specialista in anatomia patologica e dopo circa due settimane il paziente torna in ambulatorio per rimuovere i punti di sutura e ricevere l’esito dell’esame istologico e le necessarie indicazioni.

D: Come ci dobbiamo comportare per quanto riguarda l’esposizione al sole se abbiamo dei nei?

R: E’ buona regola per tutti evitare esposizioni solari molto intense e/o prolungate, stare al sole nelle ore centrali della giornata e , come già detto, questo è da evitare categoricamente per quanto riguarda i bambini. Il tipo di fattore di protezione solare viene indicato dal dermatologo sulla base del fototipo del paziente, oltre che in relazione al numero e al tipo di nei. Per quanto concerne i bambini la protezione deve essere sempre massima (50+ SPF) indipendentemente da questi criteri.

Ringraziando ancora la Dottoressa Filomena Mandato per la sua disponibilità e gentilezza nell’averci concesso quest’intervista, cogliamo l’occasione per invitare i nostri lettori alla prossima intervista che si terrà, sempre con lei, il 6 marzo e che affronterà un argomento, molto a cuore alle donne: la cellulite.

Chiara Lenzini

 

 

 

 

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