MOVIDA E PROIBIZIONISMO A SIENA, OPINIONI A CONFRONTO

News inserita il 20-11-2017 - Attualità Siena

La chiusura, per tre giorni, di un locale del centro storico anima il dibattito sulla vita notturna in città

Ci risiamo. La chiusura di un locale nel centro storico a Siena ha riaperto il “dibattito”, se di “dibattito” si può parlare. Provo a spiegarmi, come fatto altre volte. La premessa è la medesima: a me piacerebbe vedere il centro storico di Siena come le Ramblas di Barcellona, musica e locali; anche perchè io sto a San Prospero e non sarei toccato dalla “movida”. Se tutti ragioniamo così, però, non andiamo da nessuna parte. La seconda premessa è che vanno comprese le esigenze dei proprietari del locale (che peraltro il sottoscritto frequenta spesso), ma anche quelle di chi sta intorno. Il problema è che non si può avere una propria visione delle cose, ma ampliare la mente a trecentosessanta gradi. La cosa che più stona in tutto questo è la speculazione politica. Senza sapere quasi niente dell’argomento (comprese norme e regole, ma solo il “sentito dire” o, peggio, ciò che più ci aggrada, come sopra) si tira per la “giacchetta” un problema a seconda del proprio posizionamento; cioè si dà ragione adesso ai residenti, adesso ai commercianti, domani, magari, agli studenti, dopodomani ai lavoratori. Ed è preoccupante che questa navigazione ondeggiante possa arrivare da chi, per esempio, aspira ad amministrare la città. Su questo tema, forse più che su altri, ci vuole equilibrio: perchè, come ripeto ormai quasi allo sfinimento, sul centro storico di Siena (come di altre città simili) vertono più esigenze e spesso in contrasto con loro: studenti, esercenti, residenti, lavoratori ecc. Ed è il Comune – di concerto con altre istituzioni – che si deve prendere l’onere di tirale le fila; diventa difficile, però, parlarne se ogni volta che si chiude un locale si grida al “proibizionismo” e ogni volta che lo si tiene aperto si urla a “Siena come Scampia”.

Fonte: https://eliofanali.wordpress.com

La notizia della chiusura per tre giorni di Cacio&Pere ci lascia fortemente perplessi: l'amministrazione comunale, per qualche voto in più, arriva anche a ordinare la chiusura di chi, pochi anni fa, vinse il bando della Fortezza, con grande gioia della stessa giunta Valentini-Mancuso. Ora non discutiamo che vi siano regolamenti comunali che debbano essere rispettati, ma se questi regolamenti fanno acqua da tutte le parti forse sarebbe bene rivederli, senza sentire una sola campana, perchè se da un lato esiste il sacrosanto diritto al riposo dall'altro esiste la libertà di impresa. Sembrerebbero cose inconciliabili ad una prima occhiata, ma forse i modi per soddisfare entrambi, raggiungendo un compromesso, si potrebbero trovare. Una proposta che ci viene in mente potrebbe essere, oltre all'insonorizzazione dei locali che intendono trasmettere o fare musica al loro interno, anche l'assunzione di addetti che in caso vi siano schiamazzi li possano sedare, magari questi stessi addetti potrebbero anche provvedere a recuperare i bicchieri e altre cose che gli avventori potrebbero lasciare a giro, questa cosa in particolare ricordiamo fu fatta a suo tempo da alcuni locali ubicati in Piazza del Campo. Questa è una proposta che potrebbe essere tutta a scapito dei commercianti, ma la nostra idea è cercare di non penalizzare nessuna categoria, quindi a nostro avviso il Comune dovrebbe premiare i commercianti virtuosi con sgravi fiscali, per la parte che gli compete. Magari vi saranno soluzioni migliori ma è certo che penalizzare una categoria rispetto ad un'altra non sarà mai una soluzione ai problemi, ma anzi farà in modo che si acuiscano sempre di più.

Uniti per Siena

 

 

 

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