MENS SANA, PER I PLAYOFF SERVE UN MIRACOLO. E PER LO SPONSOR?

News inserita il 11-04-2017 - Mens sana Basket

Infortuni e calendario non favoriscono i biancoverdi nelle ultime due giornate. Il 4 maggio primi "verdetti" sull'inchiesta Time Out

Lo spiraglio per acciuffare i playoff si è ristretto e l’infermeria continua a non dare segnali positivi, ma si prova ugualmente a dare un senso alle ultime due giornate ed a mettere la ciliegina sulla torta della salvezza già acquisita.

Sul campo Il punto di partenza è che alla Mens Sana serve un piccolo-grande miracolo per riuscire ad entrare fra le prime otto squadre del girone Ovest. Tradotto in termini…terreni, si deve vincere sabato sera a Biella, sul campo della capolista (la quale, non inganni il primo posto matematico nel girone, deve ancora vincere una partita per spuntarla sul raggruppamento Est ed entrare nel tabellone playoff come testa di serie #1), e poi bisogna fare il bis la settimana successiva in casa contro la Virtus Roma (oggi fuori dalle prime quattro, vista la differenza canestri sfavorevole con Agrigento), una tabella di marcia tutt’altro che abbordabile nonostante i segnali di competitività mostrati dai biancoverdi anche nell’ultimo turno. Riflettori puntati sui problemi muscolari di Mike Myers, anche lui affetto dalla tristemente nota infiammazione agli adduttori che ha falcidiato il roster di viale Sclavo (già out da fine gennaio Bucarelli, Saccaggi sta provando a contenerne gli effetti), vera e propria pietra tombale sulle ambizioni di crescita di una squadra altrimenti in grado di lottare per ben altri traguardi.

Provare a recuperarlo è la parola d’ordine di una settimana di lavoro in palestra che si annuncia ancora una volta complicata, non riuscirci significa partire per Biella prefigurandosi all’orizzonte le ferie estive.

Sulle maglie Anche a Voghera si è giocato con maglie bianche, anzi verdi. Se un qualunque bookmaker avesse iniziato mesi fa a quotare fra le proprie scommesse la data di annuncio della sponsorizzazione, oggi ci troveremmo davanti ad un jackpot tutt’altro che trascurabile: dal club ufficialmente nessuno dice niente, ufficiosamente in tanti forse troppi hanno parlato (se poi avessero titolo, o meno, per farlo è un’altra storia, ma a Siena così funziona), il dato di fatto è che la Mens Sana è senza sponsor esattamente da 666 giorni. Numero sinistro, vero, ognuno ci veda ciò che preferisce, tanto a meno di clamorose sorprese (e la speranza è sbagliarsi, di grosso anche), le maglie rimarranno bianche, anzi verdi, pure sabato prossimo a Biella. Premesso per l’ennesima volta il ringraziamento a chi, da mesi, sta cercando di tenere in piedi il club occupandosi anche di questa vicenda (che poi è lo snodo cruciale per rimanerci, in piedi), i mal di pancia che serpeggiano fra i tifosi non vanno sottovalutati, bensì curati. Il calo delle presenze al palasport è un primo segnale di disaffezione e non dipende solo dai risultati del campo.

Sulle cronache Mentre oggi, al Coni, si torna a discutere sulla revoca dei titoli conquistati dalla defunta Mens Sana Basket nel 2012 e 2013, la scorsa settimana il giudice dell’udienza preliminare ha fissato al 4 maggio il pronunciamento sui rinvii a giudizio relativi all’inchiesta Time Out. Fino a quella data, inutile mettersi a dare troppe interpretazioni sul comportamento che terranno gli imputati (molti dei quali, pare, sarebbero orientati a scegliere la via del patteggiamento e/o del rito abbreviato) e su quelle che saranno le valutazioni del Tribunale senese: sarebbero interpretazioni premature, dato che di notizie (letteralmente parlando) al momento non ve ne sono, se non quella che si dovrebbe essere giunti ad un punto di svolta per una vicenda salita agli onori (si fa per dire) delle cronache nel 2014. Ha casomai molto stupito, scorrendo la lista dei soggetti costituitisi parte civile, l’assenza della polisportiva Mens Sana 1871: al tempo dei fatti, la “casa madre” deteneva l’87% delle quote della Mens Sana Basket ed era senza alcun dubbio parte in causa nelle vicende amministrative e finanziarie della stessa. Oggi la situazione è ben diversa (la polisportiva è scesa al 10%), ma questa è un’altra storia.  

Matteo Tasso  

Foto Mens Sana Basket 1871

 

 

 

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