L'OMAGGIO DEL CHIGIANA FESTIVAL A STOCKHAUSEN

News inserita il 21-07-2016 - Eventi Siena

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Nuovo fine settimana ricco di appuntamenti da non perdere nel programma del Chigiana International Festival and Summer Academy 2016. Si inizia sabato 23 luglio (Teatro dei Rozzi, ore 21:15 – Chigiana Today), con le pianiste Stefania Redaelli e Maria Grazia Bellocchio e la regia del suono di Alvise Vidolin che eseguiranno uno dei brani più significativi della seconda metà del Novecento, Mantra di Karlheinz Stockhausen; il concerto è realizzato in collaborazione con il Laboratorio SaMPL del Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova.

Alle ore 19 il concerto sarà preceduto dal concerto finale della classe di flauto (Palazzo Chigi Saracini – Chigiana Factor) tenuta da Patrick Gallois.

Mantra è stata concepita a Osaka, nel maggio del 1970, durante il periodo in cui Karlheinz Stockhausen si esibiva quotidianamente, insieme con un gruppo di cantanti e strumentisti, all’interno di un padiglione sferico allestito nell’ambito dell’Esposizione Universale. La partitura è stata ultimata a Kürten il 18 agosto dello stesso anno e si fonda sull’elaborazione elettronica del suono di due pianoforti, al quale si aggiungono i rintocchi rituali di alcuni piccoli strumenti a percussione: l’effetto, del tutto inconsueto, è paragonabile ad una sorta di espansione tecnologica del ‘pianoforte preparato’ di John Cage (di cui riprende alcuni caratteri di straniato esotismo). La prima esecuzione assoluta si è svolta il 18 ottobre del 1970 al Festival di Donaueschingen: in quell’occasione, l’autore fece riportare sul programma di sala un frammento dal libro di Satprem Sri Aurobindo or the Adventure of Consciousness (New York, 1964). È la prima composizione ‘determinata’ (cioè su partitura completamente scritta, benché vi siano alcuni passaggi che prevedono un certo grado di improvvisazione) lasciata da Stockhausen dopo una lunga fase di composizioni ‘indeterminate’. L’opera coinvolge l’espansione e la contrazione di una coppia di melodie in contrappunto, dette dal compositore «formula». Lo stesso Stockhausen scelse il termine mantra «per evitare parole come tema, linea o soggetto, come in una fuga». Secondo il compositore, il mantra «ha tredici note, e ciascun suono di piatti che avviene nel pezzo indica le grandi sezioni – si sentono i piatti ogni volta che un nuovo suono centrale annuncia le successiva sezione». Benché questo mantra ricorra in maniera costante, la struttura della composizione non è un tema con variazioni presente in compositori classici quali Bach e Beethoven, perché il materiale non è mai variato, ma soltanto espanso e contratto (tanto in durata quanto in altezza di suono).

L’esecuzione di Mantra sarà introdotta dall’ormai consueto appuntamento di Chigiana Lounge dal titolo “Mantra. Lo spazio in tredici note”, sabato 23 luglio a Santa Maria della Scala (ore 19 – ingresso libero), con Nicola Sani e Veniero Rizzardi.

BIOGRAFIE DEGLI INTERPRETI:

Stefania Redaelli, giovanissima vince numerosi concorsi e suona da solista con le orchestre milanesi (RAI, Angelicum e Pomeriggi Musicali). Col tempo, la chiave di lettura della sua attività si definisce sempre più nella sua passione per la musica da camera, realizzata sia attraverso le numerose collaborazioni con molti dei principali musicisti. È presente nelle più importanti sedi musicali d’Europa e Stati Uniti. Si è dedicata anche a più aspetti della didattica. Incide per AS Disc, Stradivarius, Dynamic e Warner Fonit Cetra. È attualmente pianista collaboratrice ai corsi di violino tenuti da Salvatore Accardo all’Accademia Chigiana.

Maria Grazia Bellocchio ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio G. Verdi di Milano con Antonio Beltrami e Chiaralberta Pastorelli e ha proseguito gli studi alla Hochschule di Berna con Karl Engel e a Milano con Franco Gei. Suona regolarmente per le maggiori istituzioni concertistiche italiane e straniere. Ha collaborato in formazioni da camera con molti dei maggiori musicisti. Il suo repertorio spazia da Bach ai compositori contemporanei. Ha inciso per Ricordi e Stradivarius.

Alvise Vidolin è regista del suono, musicista informatico e interprete live electronics. Ha curato la realizzazione elettronica e la regia del suono di molte opere musicali collaborando con molti dei maggiori compositori di oggi per esecuzioni in teatri e festival internazionali. Collabora con il Centro di Sonologia Computazionale (CSC) dell’Università di Padova partecipando alla sua fondazione. Docente di musica elettronica presso il Conservatorio di Venezia e all’Accademia Internazionale della Musica – Fondazione Milano, di esecuzione e interpretazione della musica elettroacustica presso il Conservatorio di Padova e membro del comitato scientifico della Fondazione Archivio Luigi Nono. Tiene la cattedra di composizione elettronica e regia del suono all’Accademia Chigiana.

 

 

 

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