LA TRAGICA VICENDA DI SARA RONCUCCI TORNA IN TV A "I FATTI VOSTRI"

News inserita il 29-01-2018 - Attualità Siena

La 31enne, originaria di Sinalunga, morì il 27 dicembre 2016 nella casa di cura Habilita di Ciserano (Bergamo), dopo quattro mesi di calvario iniziato da un intervento di routine, un by-pass gastrico a cui si era sottoposta all'ospedale di Siena

Nella puntata di martedì 30 gennaio “I Fatti Vostri”, il noto programma di Rai Due condotto da Giancarlo Magalli, tornano a occuparsi della tragedia di Sara Roncucci, la mamma di soli 31 anni, originaria di Sinalunga, ma residente a Latina, deceduta il 27 dicembre 2016, nella casa di cura Habilita di Ciserano (Bergamo), dopo quattro mesi di calvario iniziato da un intervento di routine, un by-pass gastrico a cui si era sottoposta all'ospedale di Siena per problemi di obesità, ed esploso al nosocomio di Latina dove, in seguito a un'emorragia addominale legata all'operazione per il distacco di una graffetta, ha subìto un arresto cardiaco da cui non si è più ripresa.

Sono stati invitati in trasmissione a raccontare la vicenda e illustrare gli ultimi sviluppi del procedimento penale per omicidio colposo aperto dalla Procura di Bergamo, e che vede indagati ben 25 sanitari delle tre strutture coinvolte, la sorella della vittima, Sabrina, che peraltro è da poco diventata mamma di una bimba che ha chiamato Sara, e il dott. Ermes Trovò, presidente di Studio 3A, che assiste la famiglia nella sua ricerca di verità e giustizia.

Al riguardo, il prossimo mese sarà decisivo. Com'è noto, la perizia medico legale per stabilire le cause del decesso e accertare eventuali profili di responsabilità dei medici ha confermato come, con particolare riferimento al Pronto Soccorso di Latina e al secondo accesso, il loro operato sia stato lacunoso. “In sostanza – recita la perizia – si deve concludere che il sospetto diagnostico del fatto settico fu posto, ma poi non furono poste in essere in modo completo tutte le misure raccomandate per contrastarne l'evoluzione. Inoltre, quando fu manifestato un aggravamento del quadro clinico, non risultano essere stati messi in atto provvedimenti diagnostico-terapeutici tempestivi e incisivi”. Dunque, si rilevano “scostamenti rispetto alle linee guida e alle buone pratiche raccomandate dalla comunità scientifica e incongruenze rispetto alla gestione sanitaria attesa, che avrebbe dovuto essere più serrata e tempestiva. Un'ipotetica, diversa gestione del caso avrebbe probabilmente consentito di evitare l'arresto cardiaco, che diede luogo alla grave sofferenza encefalica e alla vicenda clinica che ne conseguì, e che si concluse con il decesso della paziente”. Il medico legale incaricato dell'esame autoptico, il dott Matteo Marchesi, però, aggiunge che “non è possibile quantificare tale probabilità e dimostrare che sarebbe stata prossima a una ragionevole certezza”, e (solo) sulla scorta di questa considerazione il Pubblico Ministero titolare del fascicolo, la dott.ssa Carmen Pugliese, ha chiesto di archiviare. Una decisione che aveva amareggiato i familiari di Sara e Studio 3A: sul fronte civile, infatti, le conclusioni delle perizia rappresentano più che una garanzia per ottenere un congruo risarcimento (la donna lascia anche due figli), e difficilmente l'Asl di Latina potrà sottrarsi alle responsabilità per gli errori del proprio personale, ma la famiglia ci teneva anche all'aspetto penale e non sapeva capacitarsi di come la morte della loro cara dovesse restare senza colpevoli.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bergamo, dott.ssa Bianca Maria Bianchi, tuttavia, “alla luce delle risultanze del procedimento”, come scrive nel suo decreto, ha ritenuto che la richiesta del Pm “non sia condivisibile”, non l'ha accolta e ha fissato l'udienza in Camera di Consiglio per martedì 27 febbraio 2018. Un diniego che rappresenta un'iniezione di fiducia per le speranze e le tesi della famiglia e di Studio 3A, e il fatto che il Gip non abbia voluto chiudere tutto così frettolosamente a cuor leggero è la conferma che anche dal Tribunale vogliono vederci più chiaro. Nell'udienza del 27 febbraio la dott.ssa Bianchi potrebbe, ad esempio, richiedere altri accertamenti tecnici e un supplemento di indagini, ma anche disporre il rinvio a giudizio coatto, quanto meno per i medici su cui si concentrano le maggiori “censure”. In ogni caso, il procedimento resta più che mai aperto e, soprattutto, i familiari di Sara, attraverso Studio 3A e il loro penalista, potranno dire la loro.

Per vedere l'intera puntata de “I Fatti Vostri”:

http://www.raiplay.it/programmi/ifattivostri/

 

 

 

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