LA MENS SANA RITROVA ALEX RANUZZI, CAPITANO CORAGGIOSO

News inserita il 27-10-2017 - Mens sana Basket

L'ex giocatore biancoverde milita a Scafati, avversaria domenica prossima della Soundreef 

Nove maggio 2015. Riassumere due anni di militanza biancoverde in una sola giornata significa senza dubbio lasciare fuori tanti, troppi episodi, ma un focus su Alex Ranuzzi non può prescindere da quel sabato sera di due anni fa, dalla sua sfuriata dentro il canestro di Livorno, da una partita che indirizzò la Mens Sana verso l'A2.

Se oggi la tifoseria senese si gode un campionato nazionale, anziché rimanersene a casa a sfogliare l’album dei ricordi, il merito è anche di questo ragazzo bolognese classe 1986, che domenica la Soundreef troverà sul proprio cammino con addosso una maglia diversa e che per due stagioni ha tenuto alta la bandiera di un club ripartito dalle ceneri del fallimento, societario e di immagine. Il 9 maggio del 2015, è un sabato, Ranuzzi fa girare, a modo suo, una partita complicatissima contro il Don Bosco, avversario nella semifinale dei playoff cadetti.

Siena è sopra 1-0 nella serie ma stenta, in evidente debito di ossigeno, ed a 1’40” si trova sotto di tre punti a difendere sul possesso labronico che può mandare la sfida all’Ardenza con una pericolosissima parità: quando Venucci, play ospite, spara sul ferro il tiro della vittoria, il killer instinct dell’esterno mensanino si accende con due azioni in fotocopia, due tiri fuori dai giochi, presi entrambi sotto quella curva nord che vede i fantasmi e che, invece, esplode per il 3+3 di Ranuzzi. Nell’immediato significa aggancio, sorpasso e vittoria, giorni dopo finale contro Cecina, dalla quale si andrà alle F4 di Forlì e alla promozione in A2.

Oggi Alex Ranuzzi gioca a Scafati, ma la sua parabola senese è di quelle che meritano un posto a sé. Anche perché l’anno dopo, quello in cui gli vengono consegnati i gradi di capitano, è l’anno in cui, a febbraio, la Mens Sana si ritrova nuovamente sull’orlo del fallimento. La salvano i soldi dei tifosi, non solo quelli ma principalmente quelli, ma pure lo spirito di appartenenza di un gruppo di giocatori che, per qualche tempo, accettano rinunce difficili da accettare per chi con il basket non si arricchisce, si guadagna da vivere: è sempre in prima linea, l’ex promessa del vivaio delle Vu Nere, e lo sarà fino al playoff giocato a Imola, perso alla quinta partita ma senza mollare un centimetro. I saluti, commossi (e non furono parole di circostanza), di “Ranuz” a Siena arrivano nell'estate 2016, destinazione Imola, adesso c'è la Givova. Domenica, per lui, non sarà una partita qualunque.

Matteo Tasso (da "Il Corriere di Siena")

 

 

 

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