A cento anni dalla nascita di Beppe Gentili, uno splendido documentario per ricordare il fantino nove volte vittorioso sul tufo
Nove Palii vinti in poco più di venti anni. Potrebbe essere sufficiente questa statistica per rendere l’idea del marchio, indelebile, lasciato sul tufo da Ciancone, ma è tutto ciò che Beppe Gentili ha rappresentato e tutto ciò che gli ha ruotato attorno per oltre mezzo secolo (anche dopo la morte, avvenuta tragicamente a cavallo sul finire degli anni Settanta del secolo scorso) ad elevare, ben al di sopra dei numeri, la figura del grande fantino che giusto cento anni or sono nasceva a Manziana, piccolo ed orgoglioso borgo che si arrampica sopra le colline che guardano il Lago di Bracciano.
Ricordi e narrazioni popolari hanno alimentato per decenni una storia ascoltata mille volte nelle lunghe notti d'inverno, quelle in cui i ragazzi sognavano, e forse a poco a poco crescevano, ascoltando in silenzio racconti dei più grandi.
Un mito che di fronte all'inesorabile scorrere del tempo rischiava però di sfilacciarsi, come sempre avviene quando il presente si incammina sulla strada di un passato che, improvvisamente, si fa remoto: a metterlo in sicurezza, quel patrimonio, e ad allargarne i contorni ben oltre le mura senesi arriva sul finire di questo 2017 il documentario “Ciancone, fantino divenuto leggenda”, realizzato da Michele Fiorini assieme al team di “Ricordi di Palio” e presentato la scorsa settimana presso i bellissimi locali della rinnovata società “Cecco Angiolieri” della Contrada Priora della Civetta. E’ un lavoro di ricerca complesso ma come sempre certosino, quello che Fiorini ha compiuto nei mesi scorsi, intra ed extra moenia: sì, perché se è stato relativamente facile avvicinare quei personaggi senesi (ex dirigenti, oppure semplici contradaioli) che hanno vissuto l’epopea del Ciancone “asso pigliatutto” tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio dei Sessanta e di quello tornato ad alzare il nerbo in groppa a Sambrina, per l’Onda, nel luglio del 1969 dopo gli anni, durissimi, dell’allontanamento da Piazza (la “rigirata” alla mossa su Capriola, dalla quale ebbe origine la vittoria della Torre nel 1961, è uno snodo cui si dedicano non pochi minuti e testimonianze), la riscoperta dell’uomo Giuseppe Gentili è avvenuta lungo le strade che da Siena portano all’Alto Lazio, chiamando in causa parenti, amici, colleghi su di un percorso che porta ancora bene in vista i segni della sua esistenza e dei suoi successi.
Dalla lapide che lo ricorda, affissa bene in vista sopra la porta d’ingresso della casa natale nella piccola frazione di Quadroni, al cartello che oggi lo indica titolare dell'omonima via Giuseppe Gentili in quel di Manziana.
Corredo altrettanto ineguagliabile di questa lunga e bella realizzazione, gli scatti ed i filmati (molti dei quali inediti) che Michele Fiorini è riuscito a reperire dopo lunghe, e spesso laboriose, ricerche compiute in archivi pubblici e privati di tutta Italia. Spezzoni storici di rara bellezza, a tratti esaltanti, a tratti divertenti, a tratti commoventi, come sovente capita a chi si fa guidare dalla macchina del tempo di “Ricordi di Palio”. Si va dalla Siena del primo dopoguerra a quella dei favolosi anni Sessanta, ci si incunea altrove, si finisce per tornare sul tufo alla soglia degli anni Ottanta, quando la stella di Ciancone si è spenta ma tante sue creature hanno iniziato ad affrontare le curve della Piazza nel tentativo di infilare, pure loro, quell'epico “viottolo” che ne aveva per tanto tempo alimentato la fama di fantino divenuto leggenda.
Il documentario “Ciancone, fantino divenuto leggenda” sarà trasmesso da Canale 3 Toscana venerdì 22 dicembre alle ore 21 ed in replica sabato 23 alle ore 17 e domenica 24 alle ore 14.
Matteo Tasso