CUORE, FORZA E PASSIONE: IL DRAPPELLONE DI BROCCHI CONVINCE ED EMOZIONA

News inserita il 26-06-2017 - Palio

  I tanti contradaioli presenti nel Cortile del Podestà si sono sciolti in applausi scroscianti

Aspettavo il drappellone di Laurina con un pizzico di ansia e trepidazione. Ho giocato nel Costone insieme a suo babbo Mario e Daniela, anche lei cestista tutta grinta, è stata una delle più accese e passionali tifose della Mens Sana al tempo della mia presidenza mensanina.
Avevo un inconfessato timore che Laura, bravissima nello sbalzo, nella incisione e nella lavorazione di metalli nobili, tanto d'aver ideato e cesellato ben cinque Masgalani, costruisse un drappellone scontato e/o peggio scolastico: inconvenienti che ho riscontrato a volte negli artisti Senesi-Contradaioli. I timori sono stati spazzati via appena i valletti comunali hanno svelato il “cencio”.

Niente di scolastico e nemmeno gli sbalzi sono apparsi scontati.
Sono rimasto colpito dalla Madonna di Provenzano nel volto della quale ho ritrovato il sorriso e lo sguardo deciso di mamma Daniela. Un corsetto argenteo, una veste cremisi e bianca ed un piglio che sa di madonna guerriera.
Il cavallo che campeggia nel corpo centrale sprigiona una forza solare...risolta da raggi dorati che somigliano da vicino alla divisione in spicchi del Campo.
La dedica originale ad un Teatro, quello dei Rozzi, che compie 200 anni, viene esplicata con una scritta, con la Sughera in bronzo argentato e con due maschere teatrali che scampanano in alto.
Laura Brocchi si è lasciata prendere la mano di maestra dello sbalzo e della incisione, solo quando ha deciso di affidare le Contrade che si contenderanno questo drappellone a dieci piastrelle di bronzo e argento, sulle quali ha impresso, però, un bestiario moderno e per crti aspetti singolare.
E' un Palio che oltre a convincere ha emozionato i tanti contradaioli presenti nel Cortile del Podestà che si sono sciolti in applausi scroscianti e che – per una volta – hanno seguito in relativo silenzio anche la lunga, seppur interessante, presentazione di Massimo Bianchi.
Il colore una volta tanto non la fa da padrone, semmai si limita a fare da cornice, con il celeste manto della Madonna, ad un cencio giocato su altri elementi. Il cielo non è sempre più blu, ma si scolora in un grigio perlato tempestato di stelle e pianeti.
Insomma siamo di fronte ad un'opera originale.
La Madonna non può mancare, lo impone la iconografia paliesca e campeggia il muso e la svolazzante criniera del barbero. Ma credetemi, il tutto non sa nemmeno un pochino di ruffianeria. C'è nel dipinto il cuore, la passione e la forza di una artista nata e formatasi sulle lastre e nell'antro dell'antica bottega artigiana del Porrione dove ha respirato ed appreso l'arte del nonno e del babbo.
Un artista che non ha bisogno accaparrarsi la benevolenza della gente di Siena, perchè sa interpretare alla perfezione il sentire comune di questa Gente.

Prezioso e bello anche il Masgalano di Paolo Penko, un orefice Fiorentino ma di origini Senesi, offerto quest'anno dai Lions, nella ricorrenza del sessantesimo dalla costituzione dei Lions Club Siena e del centenario dei Lions International. Un'opera che rientra nei canoni del piatto, ma che è arricchita da tanti diversi materiali, cesellati con incredibile maestria.
Va visto da vicino, perchè solo così si può apprezzare il profilo perfetto della città murata e il mattonato del Campo. Al centro lo stemma in oro dei Lions con i cartigli nei quali sono impressi i doveri istituzionali del Club. Fanno da corona diciassette barberi in lapislazzuli blu che dividono ed uniscono i nomi delle diciassette Contrade.
Mi è sembrato, francamente, uno dei Masgalani più belli degli ultimi anni.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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