BLOCK NOTES: VIA PERUZZI E ALESSANDRO FALASSI, LA REALTÀ (BRUTTA) E IL RICORDO

News inserita il 10-06-2016 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Gli argomenti della settimana.

Torno, a malincuore lo confesso, sulla frana di Via Peruzzi.

Per ragioni logistiche personali percorro il tratto che unisce Porta Pispini ad Ovile quotidianamente e non mi pare di aver visto mai, dicasi mai, macchine ed uomini al lavoro. Può darsi che io sia sfortunato, o che le squadre di tecnici ed operai siano impegnate soprattutto in ore antelucane, ma di lavori nemmeno l'ombra. Certo questo giugno uggioso e piovoso che fa seguito ad un maggio altrettanto bagnato non aiuta, ma la frana che taglia in due la circonvallazione, rendendo problematico il traffico fra viale Sardegna e soprattutto via Toselli andava affrontata, dopo aver compiuto i necessari studi geologici con altro piglio.

Aspetto allora il sole e le giornate piene e serene per capire se in tempi ragionevolmente veloci sarà posta la parola fine a questa autentica iattura.

Insomma mi aspetto di vedere scavatrici e bulldozer e tanti operai alle prese con il ripristino della strada – muro a retta compreso – prima che in autunno tornino le piogge.

Può darsi che con l'avanzare dell'età io sia diventato sempre più impaziente e polemico ma continuo a ritenere che una buona amministrazione, eventi climatici o no, debba distinguersi nel modo con il quale affronta i disagi dei cittadini. E l'interruzione di via Peruzzi è una cosa seria.

Meno serie ma urgenti sono le azioni mirate al taglio dell'erba, che cresce rigogliosa in ogni dove, e ripeto in alcuni parchi giochi dei bambini, costituendo un vero ricettacolo per cimici, insetti e zecche. Lo stato dei lastroni di pietra serena si commenta con i ricorsi che cittadini e stranieri fanno al Comune, ritenendolo responsabile di cadute ed accidenti vari. Ma, anche in questo caso, mi pare che poco o niente venga fatto.

Certo se il rimedio, come in Pantaneto e al Ponte di Romana o in altre vie del centro è costituito da toppe di bitume che "ingentiliscono" buche e avvallamenti, mi pare che il rimedio sia peggio del male. Sarà l'eta e una mia certa intolleranza, ma provo davvero un grande fastidio nel constatare come la cosa pubblica venga amministrata con pressappochismo, accampando troppo spesso l'insostenibilità e la tirannia dei costi.

Certo anche noi cittadini abbiamo le nostre colpe, quando buttiamo carte e cicche per terra e quando lasciamo in ogni dove le deiezioni dei nostri cani, per non parlare di chi si ostina, nelle vie e vicoli del centro storico, ad esporre sacchi di immondizia fuori della porta, quando il ritiro della spazzatura è già avvenuto, ma la maleducazione dei cittadini non deve far da velo alla superficialità degli amministratori. Mai.

Chiudo, per tirarmi un po' su il morale, plaudendo alla iniziativa presa  dall'Accademia Senese degli Intronati, in accordo con la Cooperativa La Proposta e le Edizioni Betti che dedica una giornata di studio, sabato 11 Giugno, domani, per ricordare la figura del grande antropologo Alessandro Falassi e la sua sterminata opera scientifica.

Presso la Sala degli Intronati in via di Città, dalle 10 in poi si susseguiranno gli interventi di Barzanti, Baldini, Luciana Mariotti, Giuseppe Manica, la Massimo, il Rettore del Magistrato delle Contrade, Duccio Balestracci, Giuliano Catoni, Sensio Sensi.

La giornata si chiuderà con una conviviale all'Orto  de' Pecci, durante la quale Emilio Ravel commenterà alcuni filmati realizzati con Riccardo Dominichini e commentati a suo tempo proprio da Falassi. La giornata non poteva che finire a tavola, perchè Falassi, fra le altre cose, era un cultore anche delle nostre ed altrui tradizioni culinarie.

E non è un caso che ai commensali saranno riproposti alcuni dei piatti illustrati da Alessandro nel suo libro "Pan che canti, vin che salti", uno dei tanti dedicati alla cucina senese, chiantigiana e toscana.

Alessandro Falassi, per la sua Direzione alla Scuola per Stranieri, poi diventata Università, per la sua attività in Contrada e per i suoi libri, fra tutti  "La terra in Piazza" è di diritto uno dei Senesi da ricordare. Chissà che questa giornata di studi non possa diventare un appuntamento da ripetere negli anni agli Intronati?

Roberto Morrocchi

 

 

 

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