BLOCK NOTES: VALENTINI CON LA PATENTE DI "CANDIDO", GINANNESCHI UOMO SPECIALE

News inserita il 17-11-2017 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Siena, che aspetta giustizia dalle aule dei Tribunali e da qualsiasi Commissione d'Inchiesta, piange il Notaio della Tartuca, personaggio gigantesco

Siena come sempre a fine anno mette in campo una serie di iniziative, culturali, sociali, sportive, commerciali che regalano a tutti un ampio ventaglio di tentazioni da soddisfare. Quest'anno poi, con il rinnovo del Consiglio Comunale previsto per maggio 2018, la corsa si arricchisce di iniziative, prese di posizione ed idee, provenienti da tutte le correnti politiche che possono essere variamente interpretate ma che sarebbe da sciocchi passare sotto silenzio.
Il Sindaco Valentini, intanto, si assicura la patente di “Candido” per aver avuto l'idea di prendere carta e penna e scrivere una lettera a Pierferdinando Casini, che sta guidando in queste settimane e fino alla scadenza della legislatura la Commissione di inchiesta parlamentare allestita in tutta fretta per provare a far luce sui mali veri e presunti del nostro sistema bancario.
In un clima da corsa elettorale aperta già da qualche tempo, L'Alternativa, Uniti per Siena, Impegno per Siena e Città Nostra, si chiedono come possa fare l'ex Sindaco di Monteriggioni, già Dirigente del PD, ad affermare che “la Comunità Senese non può e non intende chiamarsi fuori dalla responsabilità morale delle scelte compiute...”
Può darsi che Valentini sia un “ingenuo” ed un “animo candido” ma è pur sempre il Sindaco della città di Siena, eletto quattro anni e mezzo fa sulla scorta di un programma che poneva in evidenza la ricerca dei colpevoli che avevano dissestato Monte e Fondazione acquisendo nottetempo Antonveneta che valeva 6 spendendo 17 miliardi, mettendo sempre l'accento sulle scelte errate e sulle responsabilità del “suo” PD, ovviamente senza passare sotto silenzio anche il clima da “groviglio armonioso” che aveva fatto dimenticare ai Partiti della opposizione di svolgere compiutamente il loro ruolo, giusto appunto di opposizione.
Insomma secondo me, partendo proprio da quel programma, ha fatto bene a ricordare a Casini che la nostra città aspetta giustizia dalle aule dei Tribunali e da qualsiasi Commissione d'Inchiesta – questa od altra se l'attuale non avrà portato a termine il mandato – proprio perchè a Siena, in teoria e speriamo anche in pratica, non ci sono “intoccabili” da salvare.
Non credo che sia questo un tentativo maldestro per rifarsi una verginità, anche se le Associazioni che puntano il dito verso il Sindaco hanno tutto il sacrosanto diritto di creare il dibattito perchè Siena volti pagina e che, in costanza di alternativa politica e democratica, altre forze provino a mettere le mani su Palazzo Pubblico.

Non posso chiudere questo Block Notes senza scrivere una breve nota di commiato da Gianni Ginanneschi. Era un uomo del 1922, come mio Babbo. Erano amici veri e non posso fare a meno di ricordare in quante occasioni questa loro amicizia si sia dispiegata. Io dovevo entrare a far parte dello Studio del Notaio, ma scelsi la strada del Monte perchè avevo già una moglie ed una figlia a carico. Ma la vita mi ha portato in tante occasioni a incrociare professionalmente la strada del Notaio che preparò il passaggio del Monte da Istituto di Diritto Pubblico a Spa, sperando in cuor suo che questo non accadesse mai.
Quando mio babbo mi lasciò il Ginanneschi mi rimase vicino, con una mano sulla spalla, per due giorni, cercando di darmi sostegno e conforto.
Un malanno che mi perseguita da mesi non mi ha permesso di andare a salutarLo per l'ultima volta. Lo so le parole servono a poco, ma spero che Lui possa leggerle. E' stato per la mia Contrada un avversario formidabile, da Priore e poi da Capitano, ma è stato un grandissimo Contradaiolo, un Senese Speciale, un Personaggio gigantesco di cui la città sentirà nel profondo la mancanza.
Scrivo e guardo la tartaruga in ghisa che lui aveva regalato a mio Babbo dopo aver scoperto lo scherzo che Staccioli e il maestro artigiano gli avevano fatto, nascondendo una chiocciolina nelle pieghe delle formelle del drappellone più pesante della storia del Palio.
E' l'unico modo per sentirlo vicino e per inviargli un saluto affettuoso.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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