BLOCK NOTES: UN PATTO PER L'OCCUPAZIONE

News inserita il 17-11-2016 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Le parole non servono più, c'è bisogno di rilanciare Siena.

Monte o non Monte, ma tenendo comunque occhi aperti sulla situazione della Banca alle prese con il suo complesso aumento di capitale, credo che sia arrivato per tutti il momento di guardarsi in faccia per interrogarsi sul futuro dei nostri giovani e per stringere un patto, utile a perseguire con accanimento, idee chiare e coralità di intenti, la lotta per la difesa e soprattutto il rilancio dell'occupazione.

Le parole non servono più, così come le diverse dichiarazioni di intenti che sono rimaste spesso sulla carta. C'è bisogno per rilanciare Siena, al di là del Monte, di un patto sul lavoro che riunisca intorno allo stesso tavolo le diverse categorie produttive, la Confindustria, i Sindacati e le Istituzioni, Casa Comunale in testa,  dando a loro un fine preciso e cioè l' obbligo di trovare la strada che ci faccia uscire finalmente dallo stagno nel quale rischiamo di sprofondare.

I dati sull'occupazione giovanile sono a disposizione di tutti.

Ci dicono che ai laureati in uscita dal nostro Ateneo si offrono pochissimi sbocchi lavorativi seri e duraturi, mentre qualche prospettiva in più si presenta - e non è un paradosso - a chi rinuncia alla laurea e finanche al diploma per buttarsi con coraggio su offerte occupazionali che fino a qualche anno fa erano viste come "soluzioni" estreme.

Il turismo, dibattito aperto o meno su "massa", "cultura" e "mordi e fuggi" è a tutti gli effetti una risorsa, per la città e il suo territorio, ma non può bastare, da solo, a ridare slancio all'occupazione.

Al Santa Maria sarà inaugurata domenica prossima la "casa del pellegrino", un ostello con 25 posti letto, in quattro camere, riservati, alla modica cifra di 18 eurini, a chi si trova a passare dalla nostra città. La foresteria offre ai pellegrini un servizio "spartano" ma, pare, efficace: deposito bagaglio, lavanderia, wi-fi. Il tutto sarà gestito come qualsiasi altra cosa che riguarda il movimento turistico che gravita intorno al Campo, al Duomo e all'antico Ospedale, da Opera.

Prima di giudicare una operazione che ho ritenuto fin dall'inizio strampalata aspetto però di vedere come funzionerà, questo ostello, e soprattutto come si inserirà all'interno del Santa Maria. Mi pare però azzardato quanto afferma Giulia Maestrini sul Corriere della Sera e cioè che,  cito testualmente, "il Santa Maria segna un altro passo verso il recupero della propria centralità nel panorama culturale, non solo cittadino".

Mi pareva che nel complesso, oltre a mostre di sicuro interesse culturale, dovessero vedere la luce botteghe artigianali ed opifici di restauro del nostro patrimonio, oltre a postazioni multimediali in grado di raccontare la sua storia e quella della città. Ma forse si può cominciare anche dalla Casa delle Balie...

Ma torniamo prontamente al patto sul lavoro. Voglio credere, o almeno sperare, che una intesa concreta fra Università e Imprenditoria possa costituire un trampolino per nuove realizzazioni – chiamatele pure start up – che pongano le basi per nuove società in grado di porsi sui mercati con le giuste credenziali.

Imprese di nuova costituzione, giovani, che operino specialmente in settori  tecnologici, con prospettive di crescita concrete, da realizzare in tempi relativamente brevi.

Era questo che avrei preteso, per esempio, anche dalla Associazione dei Senesi nel Mondo. E' partita alla grande, l'Associazione, ma mi pare, e mi scuso se non sono riuscito a cogliere nuovi segni di vita, che una lunga pausa di riflessione l'abbia frenata.

La vedrei con favore al tavolo del patto per l'occupazione con le sue tante idee e con un rinnovato vigore.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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