BLOCK NOTES: SERGIO MATTARELLA O AMBROGIO LORENZETTI, CHI ARBITRA A SIENA?

News inserita il 04-05-2017 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

La sfida elettorale si decide in autunno

Il Presidente della Repubblica Mattarella sarà a Siena in occasione del Congresso Nazionale dell'Associazione Nazionale Magistrati. Bruno Valentini lancia la notizia, non perdendo l'occasione per sottolineare che in quel periodo - ottobre 2017 - sarà inaugurata la grande mostra su Ambrogio Lorenzetti: il fiore all'occhiello dell'attività culturale della sua amministrazione.
Valentini, me lo immagino, farà di tutto e di più affinchè il giorno del taglio del nastro della Mostra avvenga proprio alla presenza del Presidente della Repubblica.
E questo, mi direte, cosa vuol dire? Significa che Bruno Valentini è già in corsa per ottenere dall'elettorato Senese un nuovo mandato a Sindaco della città. E fin qui niente di straordinario; negli ultimi tempi, per quanto mi consta, solo lo scaltro Pisapia si è fermato volontariamente al primo mandato di Sindaco della ricca Milano, fiutando l'aria che lo avrebbe posto sul piedistallo per guidare l'ancora nebulosa della “Sinistra unita”.
I problemi per Valentini nascono, naturalmente, dalla voglia di rivincita delle diverse opposizioni che ne hanno, invano, contrastato il cammino, e che si inventano formule e adunate nuove e spericolate, ma nascono, stranamente, anche dalla parte “renziana” che, seppur vedendosi ridimensionata in partecipazione e di conseguenza in voti, ha però stravinto, anche a Siena, il “triello” di frizziana memoria che precede il duello finale della sua ghigliottina, fra l'abatino Orlando e il magiafuoco Emiliano.
Perchè “stranamente”? Semplice, perché Bruno Valentini vinse a suo tempi lo spareggio con Mugnaioli, presentato da tutti, compreso chi scrive, come il Sindaco nuovo, emulo di Matteo Renzi che a sua volta, ne benedisse in qualche modo l'investitura.
Se davvero Scaramelli, che può contare su diversi voti in città e in Provincia, darà l'assalto alla carica di Segretario Comunale del PD, facendo fuori l'orlandiano Masi, per Valentini, a meno di accordi a me sconosciuti o di “caminetti” segreti, la strada si farà tutta in salita, piena di ciottoli e buche che nemmeno nella Roma della Sindaca grillina hanno mai visto.
Non è un mistero per nessuno che fra Scaramelli e Valentini non corra buon sangue.
Non tocca a me stilare il quaderno delle doglianze, da una parte e dall'altra, ma Valentini ha sempre preferito fidarsi di suoi amici ex cigiellini, per la Fondazione Monte o per altri incarichi di peso, cercando il consenso in un PD Senese controllato da altri personaggi che con Scaramelli avevano poco o niente da spartire. Non è certo un caso che la Siena Cambia che aveva sostenuto Valentini abbia preso una strada diversa da quella tracciata agli inizi del mandato e che alcuni Consiglieri, vedi Porcellotti, si siano rivelati, specialmente nell'ultimo semestre, fra seri contestatori delle scelte fatte in Giunta. E non è certo un caso che anche Sylvia Sestini si sia dimessa dalla Segreteria del Comunale di Masi.
Entro settembre, se non prima, sapremo cosa bolle in pentola. Non credo che Renzi voglia mettere le mani nel calderone Senese. Ma ci sta che una volta tanto i battaglioni pidduini scendano in campo sotto l'egida di una lista civica, rinunciando al proprio simbolo. E allora sarà guerra guerreggiata fra la nuova sinistra cara a Mancuso, fra i renziani e ortodossi e fra chi avrà voglia di dire la sua.
Piccini sta lavorando sodo. Falorni non molla. Il giovane Campanini riunisce intorno alla sua persona l'estrema sinistra e “cittadini” che partono da posizioni politiche diametralmente opposte alla sua. Voglio sperare che tutte queste liste possano essere valutate sulla scorta di programmi magari scarni, ma almeno chiari, anzi chiarissimi.
Vincerà chi parlerà seriamente di lavoro. Occupazione per i nostri giovani. Insomma di quel tema “lavoro” che è rimasto finora enunciazione fine a se stessa e un progetto vuoto di contenuti.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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