BLOCK NOTES ON THE ROAD: SIENA-FIRENZE, SIENA-GROSSETO E...VIA MONTANINI

News inserita il 05-05-2016 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Il futuro di strade, vicoli e viali.

Un Block notes tutto "on the road". Oggi infatti restiamo per la strada.

Ha fatto notizia Romano Prodi che, con il suo fido ex Ministro e di fatto l'ideatore dell'Ulivo Arturo Parisi, ha fatto tappa a San Gimignano, nella sua marcia a piedi verso Siena. Qui, da Porta San Marco, ha ripreso il cammino verso altre mete segnate sulla Francigena.

Fa piacere, sapere che in tanti, tutti i giorni, si muovono sacco in spalla sulla nostra meravigliosa strada. Fa addirittura sensazione sapere, poi, che la Siena- Grosseto sarà completata entro l'autunno del 2017. Si lavora, infatti, ventre a terra per congiungere la tratta che dal ponte di Petriolo ci porta a Ponte a Macereto.

No, non è uno scherzo, la nostra "Salerno- Reggio Calabria" verrà davvero portata a compimento. Poi ci sarà da mettere mano ai lavori per ricucire Siena ad Arezzo e quindi Arezzo a Fano e la Tirreno-Adriatica in appena...40 anni sarà ultimata.

Finalmente i Senesi potranno correre verso il mare e i commerci fra la Maremma e l'interno della Toscana saranno facilitati, così come gli scambi fra le coste del Tirreno e quelle dell'Adriatico. Ci sono voluti sforzi immani ma forse...non dire gatto se non l'hai nel sacco...siamo alle porte con i sassi.

Di sicuro interesse e positivo impatto anche il miliardo che l'Anas impiegherà per rendere "vivibile" la Siena-Firenze.

La vicenda di questa strada la conosciamo tutti. Abbiamo lasciato l'affascinante ma altrettanto lunga e pericolosa Cassia e ci siamo immessi nella moderna via di comunicazione. Una larga strada di scorrimento, senza alcuna barriera, sorta grazie al massiccio intervento finanziario del Monte dei Paschi che andava a congiungere la Balzana con il Giglio.

La carreggiata nata  "libera" si è rivelata subito più pericolosa della rischiosa Cassia, tanto che alla fine degli anni settanta è stata riconvertita in una parvenza di autostrada, piazzandovi al centro un robusto guard rail, ma senza rivedere l'ampiezza della sede carrabile.

Ora questo percorso a volte inutilmente tortuoso e soprattutto pericolosamente stretto sarà ampliato. Non aspettiamoci miracoli, ma almeno una via di fuga continua e più sicura dal micidiale taboga, con un paio di aree di sosta degne di questo appellativo.

E non sarà poco. Spero poi che siano mantenuti gli attuali livelli di velocità, perchè di matti che sfrecciano ad oltre 150  Km.orari da Colle a Poggibonsi e poi da lì verso San Casiano ne abbiamo piene le scatole già ora. Figuratevi cosa succederebbe se si passasse in un botto dal limite di 90 a 130...

Insomma c'è di che rallegrarsi. Mi pare anche il caso di accogliere con attenzione l'appello di Guggiari, il Segretario Provinciale di CGILche per una volta non parla di posti di lavoro che mancano ma di caprioli che abbondano.

Succede infatti che questa benedetta strada fra le dolci colline del Chianti sia spesso meta di questi dolci animali. Il Guggiari ed io, umilmente con lui, chiediamo che con questa miliardo siano riviste, rafforzate e ricostruite le recinzioni che dovrebbero, lungo l'intero tratto stradale, eliminare il passaggio di animali selvatici. Su questa, come su altre strade. Anche la Siena Grosseto si espone a rischi analoghi, così come il tratto che unisce Siena Nord a a Siena Sud e questa a Renaccio.

Chissà se il Valentini dinanzi a questa parata di strade si sentirà in dovere di mettere mano al selciato in pietra serena di Via dei Montanini, del Corso e di Via di Città.. Strade divenute negli anni piene di piccole buche, di strani avvallamenti, sconnesse e con qualche pericoloso trabocchetto ogni due o tre passi. Lo so, rifare queste strade costa, ma le tasse le paghiamo anche per avere un bel selciato e per non rischiare l'osso del collo proprio in casa nostra. A Lui e al Vice Sindaco podisti e ciclisti di fama chiedo di passare "lento pede" ed occhi aperti, in compagnia dell'Assessore competente su queste nostre vie cittadine.

Poi mi farete sapere.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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