BLOCK NOTES: CLARICH, IMPROVVIDE PAROLE

News inserita il 28-01-2016 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

La sede del Monte dei Paschi estirpata, come una erbaccia, dal suolo senese?

Dove andiamo con il Block notes? Da nessuna parte, restiamo con i fari accesi sul Monte dei Paschi, perchè è anche dalla sorte della "nostra" vecchia Banca che passa, in qualche modo, il futuro della città.

E allora sotto. Diversi notisti e giornalisti, Senesi e Toscani, hanno commentato le parole del Presidente della Fondazione Monte dei Paschi, Marcello Clarich.

Mi allineo senza particolari distinzioni con i pareri espressi, anche se su di un punto debbo, per onestà intellettuale – la mia, è chiaro – marcare una qualche differenziazione.

Insomma quando si dice che l'affare "Bad Bank" ha partorito un topolino, mi pare francamente che il giudizio sia irriverente nei confronti dell'immenso e duro lavoro portato aventi dal Ministro Padoan e per estensione dal nostro Governo. Una Bad Bank universale stava solo nei sogni di qualche "non addetto" ai lavori, e si sa che i sogni, all'alba, sono destinati a scolorarsi.

La soluzione adottata è comunque, se non il toccasana, un decisivo e significativo passo in avanti per venire incontro fattivamente al disbrigo "commerciale" della imponente mole dei crediti a sofferenza delle Banche Italiane, che saranno, ma questo era comunque scontato, soggetti ad un nuovo riallineamento che comporterà, per il Monte, un ridimensionamento dei valori attesi di circa un ulteriore 20%.

Gli effetti positivi sul bilancio, se il management del Monte sarà in grado di cogliere al balzo l'occasione e se, soprattutto, il Governo interverrà con una leggina per accorciare i tempi, ora lunghissimi, delle nostre esecuzioni mobiliari e immobiliari, non si faranno attendere.

E qui mi fermo, perchè le chiacchiere non fanno farina e tocca alle Banche andare al mulino e macinare.

E torno subito sulle improvvide parole di Clarich. In tutta onestà vi dico che non capisco nemmeno perchè abbia sentito il dovere di esternalizzare un pensiero – che poteva benissimo tenersi per sé – che vede la sede del Monte dei Paschi estirpata, come una erbaccia, dal suolo senese.

Certo il momento è tutt'altro che facile e ci sta che, in sede di aggregazione o accorpamento, qualche sacrificio ulteriore ci sia chiesto, ma da qui ad assumere un atteggiamento che nemmeno il più realistico dei re avrebbe mai assunto, ce ne corre. Eccome se ce ne corre.

Credo che non toccasse a Lui esprimere questo dubbio addossando alla Deputazione Amministratrice la volontà di aver inserito questo sacrosanto punto sulla nuova formulazione dello Statuto della Fondazione.

O sa già come si comporterà il Ministero competente e allora tanto valeva essere più chiari, o ha parlato per cercare di parare qualche possibile contraccolpo.

In ambedue i casi un Presidente che ha firmato la bozza di Statuto che "impone" alla Fondazione di sostenere la centralità storica della sede montepaschina, dovrebbe poi tirare le somme del suo modo di porsi dinanzi ad una problematica così importante e...dimettersi.

Io, questo Clarich, non lo capisco. Ogni volta che esterna mi pare un marziano caduto sulla nostra Piazza. Staremo a vedere. Siamo invece sull'angusto proscenio di un teatrino, quando Clarich chiede alla Banca una maggiore attenzione verso il territorio e Viola risponde che anche la Banca si aspetta un occhio di riguardo da parte del territorio. E qui siamo al gioco delle parti che qualche nostro popolare personaggio di rione avrebbe chiamato, senza tante perifrasi, uno "scaricabarile".

Di buono da commentare c'è il raggiunto accordo fra parti Sindacali e Direzione del Personale.

E questo, mettendomi dalla parte dei lavoratori, conta di più delle, speriamo, improvvisate esternazioni del Capo della Fondazione, una Fondazione che con il suo 1,5% conta come il due di picche quando briscola è quadri, e che proprio per questo dovrebbe avere almeno il buongusto di riflettere un minuto sano prima di aprire bocca.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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