BLOCK NOTES: CHI SI NASCONDE DIETRO IL PAIOLO DI MASTERCHEF?

News inserita il 12-05-2016 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Polemiche infuocate che trovano la leva nella Siena ripiegata su se stessa e semidistrutta.

Postando qualche mia riflessione su Facebook o scrivendo su Ok Siena mi è capitato in più di una occasione di trovarmi dinanzi ad una nutrita messe di pareri in aperto conflitto con quanto da me asserito.

Niente di strano, anzi è proprio l'apertura di un dibattito che un "post" o un articolo si ripromettono di suscitare. Altrimenti sarebbe come lasciare un messaggio sulla sabbia prima che il mare lo cancelli.

La cosa non mi preoccupa assolutamente. Anzi. Non credo di essere depositario della verità rivelata e non mi accanisco più di tanto nella difesa delle mie idee, quando mi accorgo che altri ne portano avanti di più lucide e avveniristiche...ma una riflessione almeno da parte mia si impone.

Soprattutto quando ho espresso il mio parere assolutamente contrario all'invio di una rappresentanza delle nostre Contrade in Inghilterra per i novanta anni della Regina, o quando ho storto la bocca sulla collocazione sul Campo di Sagre e Feste del cacao o del wurstel o, ultima in ordine di tempo, una esterna televisiva legata a Masterchef, mi sono trovato dinanzi a polemiche infuocate che trovavano la leva nella Siena, città ripiegata su se stessa e semidistrutta, e sul bisogno impellente, senza se e senza ma, di rilanciarla in campo nazionale e internazionale.

Può darsi che io, sulla soglia o quasi dei settanta, sia rimasto legato ad una Siena che forse non c'è più, ma resto fermamente convinto che le ricchezze culturali e sociali di quella Siena debbano essere valorizzate senza per questo accettare qualsiasi occasione di sfruttamento.

Eccolo il dramma. Siena ha perso in un amen la sua Banca e la Fondazione che questa Banca doveva controllare, ma non è, per questo, una città senza futuro. E' una città in crisi nel mare  di almeno novanta città italiane in crisi nera, ma ha valori che altri nemmeno si sognano. E' su questi che bisogna lavorare, magari cambiando, se si hanno le forze e i voti, gli amministratori, ma soprattutto portando avanti progetti seri e concreti.

Mi chiedo. E tutte le altre città Italiane che non potevano contare sui favori di una Banca ora madre e qualche volta matrigna come hanno fatto ad andare avanti per decenni e decenni?

Matera, per esempio che ci ha conteso l'ambito titolo di capitale della cultura europea come ha fatto a progredire e a valorizzare i suoi sassi senza una Banca, immersa, poi, nel bel mezzo di una delle Regioni più povere della Penisola e con pochi e risicati interventi esterni?

Insomma non mi iscriverò mai nel partito di quei Senesi, moltissimi in buona fede, altri strumentalmente all'attacco su tutto e contro tutti, che per rilanciare l'immagine della città e magari, perchè no?, anche del Palio, sono pronti a cogliere qualsiasi opportunità, senza guardare al valore della stessa e spesso senza nemmeno chiedersi il motivo per il quale una Soprintendenza è chiamata ad esprimere il suo legittimo parere.

Io, per esempio, non capisco la Soprintendenza quando gelosamente sembra soffocare la Pinacoteca, e mi schiero con studiosi e non che portano avanti una battaglia sacrosanta, ma quando la stessa agisce sulla scorta di una legge del 2004 per chiedere lumi ai registi di Masterchef so che esercita in pieno il suo mandato. O vogliamo chiuderla la Soprintendenza?

Capisco chi smania per risalire la corrente, capisco un po' meno chi, per esempio, sostiene che bisogna cogliere qualsiasi opportunità per rilanciare il turismo. Faccio sommessamente notare che i dati delle presenze sono incoraggianti. Certo, lo so, manca ancora un piano integrato sul territorio, con gli altri Comuni e si può fare molto di più. Intanto gli operatori, albergatori e ristoratori, che stentano a migliorare i servizi e che non provano a fare una politica dei prezzi più intelligente potrebbero cominciare a lanciare idee in questo senso, senza bisogno di nascondersi dietro il paiolo di uno dei "maestri" di masterchef.

Ho espresso, in tutta umiltà, il mio parere. Padroni di pensarla in maniera diversa e anche di farmelo sapere, magari, però, senza ritornare sulle piaghe del passato recente, anche perchè sulla Siena da bere chi più chi meno ci ha creduto. O no?

A me piace chi come i Senesi nel Mondo prova a cambiare le cose cercando nuove opportunità.

Anche nel loro simposio si parlò di sfruttare le risorse del nostro territorio e persino della nostre potenzialità enogastronomiche, ma su di un livello alto e senza volare rasoterra, rischiando di finire in un tombino.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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