BLOCK NOTES: CHI SALVA SIENA E CHI LA VUOLE DISTRUGGERE

News inserita il 24-04-2018 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Una città che, comunque, non è allo sbando

Qualcosa stava bollendo nella pentola della Lega Siena. Il passo indietro di Guasconi non è stato digerito dal vertice della delegazione di Siena e la Lega è stata subito commissariata per poter assicurare a Luigi De Mossi, il candidato dell'intero centrodestra, tutto il sostegno possibile.

E anche questa è una notizia di un certo peso che agita le acque in un quadro di candidature che ha aggiunto la “rincorsa”, la decima cioè, finalmente una donna, una insegnante, Nadia Maggi che apre la lista di “Siena alla Fonte”.

Dieci futuri Sindaci significano almeno venti liste: se queste saranno tutte composte da 32 nominativi, ecco che nelle strade, nei vicoli e nelle piazze di Siena circoleranno oltre 600 candidati alla ricerca del voto utile per fare una degna figura sul piano personale e per portare l'indispensabile mattoncino alla costruzione di una “cosa” che possa competere davvero per la costruzione della Siena che verrà. In un simile scenario è chiaro che si lotta, chi più chi meno, per agganciare un ballottaggio, ma anche un piazzamento di un qualche significato porrebbe una qualsiasi lista in campo in posizione tutt'altro che disprezzabile per appoggi ai duellanti rimasti, forieri di possibili future prebende. Nessuno si scandalizzi, al massimo si tappi il naso come ebbe a scrivere il grande Indro Montanelli, ma la politica è questa e se c'è da mettere le mani nella melma ci si mettono eccome, senza falsi e spesso assurdi pudori. Se uno non se la sente di agire in un simile contesto resta ai margini della contesa, pensando magari di poter costruire in seguito un gruppo civico diverso che, chissà mai?, troverà una strada per emergere in questa incredibile città.

Una città che non è però allo sbando. Mi è piaciuto il Chiti che rifiuta, pur contrastando l'uscente Valentini, una rappresentazione sciatta della città. Certo ogni candidato ha il diritto di dare su tutto e tutti le sue interpretazioni, ma da qui a parlare di città distrutta e senza futuro di acqua sotto i ponti ne passa tanta. Eccome.

Siamo tuttora ai primi posti fra le città e i territori dove Italiani e stranieri vorrebbero vivere. Il nostro patrimonio culturale è ammirato nel mondo e ci sono due Università che tengono botta fra le migliori del nostro seppur stanco Paese.

Mi piace ricordare che la nostra Università ha chiuso il bilancio 2017 con un attivo di 13,2 milioni di euro uscendo finalmente a riveder le stelle. Difficile per me, che sono membro del CdA del nostro Ateneo, scrivere certe cose, ma non posso certo esimermi dal ricordare che quando fui chiamato dal Rettore Riccaboni, d'accordo con Comune e Provincia, a rappresentare il territorio Senese – sembra ieri ma sono trascorsi sette anni – il nostro Ateneo, dopo aver subito alienazioni e cessioni di beni, era gravato ancora da 70 milioni di deficit patrimoniale. Ricordo che nei media, ma anche in alcune veline fatte girare a bella posta da qualche professore interessato, si dipingeva una situazione prefallimentare. Ora il deficit non esiste più. Una amministrazione professionalmente scrupolosa e in qualche caso arcigna ci permette di assumere nuovi docenti, di seguire con la massima attenzione gli studenti e di venire incontro ad un nuovo progetto formativo per i nostri impiegati tecnico amministrativi.

Insomma se dobbiamo dare a Cesare quello che gli compete, Riccaboni ha tracciato un percorso e Francesco Frati lo sta percorrendo con intelligenza, coraggio e misura.

Ecco l'Università e non dimentico quella per Stranieri sono due fiori all'occhiello di una Siena che altri vogliono vedere distrutta...

Roberto Morrocchi

 

 

 

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